Il vertice tra Regioni e governo sul nuovo Dpcm.
Divieto per bar e ristoranti di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18. Conferma della regola che consente a due persone di andare a trovare parenti e amici a casa, a prescindere dal colore della zona nella quale il territorio è stato inserito. Niente mobilità tra regioni e istituzione di una “zona bianca” dove l’indice di contagio Rt è inferiore a 0.5, con le sole restrizioni rappresentate in questo caso dalla mascherina e dal mantenimento del distanziamento sociale.
Sono le proposte emerse dal tavolo di discussione tra le Regioni e il governo, vertice andato in scena oggi. Sul piatto, i contorni del nuovo Dpcm in vigore dal 16 gennaio in poi (venerdì scade quello con le norme pensate per le festività natalizie) e che, pare, dovrebbe essere valido per un mese. Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, avrebbe chiesto l’applicazione di misure uguali in tutta Italia; tutti i governatori hanno sollecitato ristori in tempi rapidi per le attività che rimarranno chiuse. All’incontro hanno preso parte i ministri Francesco Boccia (Affari regionali) e Roberto Speranza (Salute).
Potrebbe decadere, invece, l’ipotesi di zona rossa automatica in caso di superamento settimanale di 250 contagi ogni 100.000 abitanti, come in un primo momento paventato. Dovrebbero rimanere valide, invece, le soglie per passare da una zona all’altra: con un indice Rt superiore a 1 una regione sarà messa in area arancione, da 1.25 in su scatterà quella rossa. Mercoledì, il ministro Speranza riferirà in Parlamento e si conosceranno i dettagli del nuovo Dpcm.