La candidatura del Tagliamento all’Unesco.
La qualifica di Riserva della biosfera per il Tagliamento non comporterebbe, in caso di accettazione da parte dell’Unesco della candidatura, nuovi vincoli ad attività umane. A confermarlo è stato direttamente l’assessore Fvg all’Ambiente, Fabio Scocimarro, che ha risposto a un’interrogazione urgente presentata dalla consigliera di Forza Italia, Mara Piccin.
“Esprimo soddisfazione per la risposta dell’assessore all’ambiente Fabio Scoccimarro alla mia interrogazione urgente – ha subito commentato Piccin –, che chiedeva lumi sui possibili vincoli o limiti alle attività ludico-sportive nell’ambito del Tagliamento imposti dalla futura qualifica di Riserva della biosfera Unesco. La linea della giunta regionale nel cercare di ottenere questa qualifica, come auspicavo, è quella di permettere la coesistenza tra tutela dell’ambiente e attività umane, all’insegna di un ambientalismo di carattere liberale e non estremista”.
Nessun nuovo vincolo che già non sia in essere, dunque. “Sarebbe un paradosso – prosegue Piccin – limitare attività che possono valorizzare gli ambiti del fiume e le loro ricadute turistiche”.
A differenza del titolo di Patrimonio mondiale dell’umanità, come sono inquadrati, ad esempio, i Sassi di Matera o le Dolomiti, le Riserve della biosfera, come già sono il delta del Po, l’arcipelago toscano, Miramare o anche le Alpi Giulie, nascono invece per promuovere l’interazione tra l’uomo e il proprio ambiente.
“Le Riserve della biosfera – continua la consigliera forzista – non sono inquadrate come luoghi chiusi, immutabili e inaccessibili all’uomo e alle sue attività. Il termine riserva va inteso nella sua accezione anglosassone di presidio, patrimonio, una cassaforte di risorse umane e naturali da proteggere perché costituiscono la fonte di ricchezza che può garantire lo sviluppo sostenibile delle comunità residenti sul territorio e anche di quelle adiacenti”.