I mancati controlli al confine con la Slovenia sul green pass.
Il green pass europeo è realtà dal primo luglio. Chi, dunque, si è vaccinato contro il Covid, oppure ha contratto il virus nei sei mesi precedenti ed è guarito, può muoversi per turismo in Europa, seguendo però alcuni protocolli.
I controlli al confine.
Non solo, molti Paesi ormai accettano visitatori che si sono sottoposti a tampone entro le 48 ore prima dall’ingresso. E così ha fatto una residente del Friuli Venezia Giulia che, di recente, si è concessa qualche giorno di vacanza in Croazia.
“Io non sono vaccinata, mio marito sì – premette la signora, che preferisce rimanere anonima -. Lui si è mosso con il Green pass, io mi sono sottoposta a test due giorni prima del mio arrivo nel Paese balcanico. Mi hanno controllata fra Slovenia e Croazia, ho anche scaricato l’applicazione croata per registrarsi. Tutto liscio come l’olio”.
Poi, arriva il momento di tornare in regione. E qui, ecco l’amara sorpresa. “Ai confini tra il Fvg e la Slovenia non c’era alcun controllo sul green pass, ma nemmeno su chi entra in generale – spiega -. Noi all’estero siamo stati sottoposti a tutti gli accertamenti, qua nulla di nulla. Non è corretto: così può entrare chiunque e senza troppe trafile”.
Se a questa situazione aggiungiamo che nemmeno nell’aeroporto Fvg ci sono verifiche di questo tipo, ecco che sembrano esserci due pesi e due misure tra chi espatria per le ferie e chi, invece, arriva nel nostro Paese. Una situazione che sta facendo storcere il naso a molti.