Dopo 95 anni di divieti la morra torna nei locali del Friuli Venezia Giulia

Dopo 95 anni la morra viene tolta dai giochi proibiti.

Il gioco della morra, una tradizione antica e radicata nel territorio, non è più un gioco proibito in Friuli Venezia Giulia. Dopo 95 anni di restrizioni, la morra può tornare ad essere giocata nei locali pubblici, con l’accordo dei gestori. Il decreto, firmato dal questore di Trieste Pietro Ostuni il 7 giugno, segna un passo storico per la comunità locale.

Il ritorno della morra

Il questore di Trieste, Pietro Ostuni, ha spiegato che, dopo diverse consultazioni con i questori di Udine, Gorizia e Pordenone, è stato deciso di escludere la morra dalla Tabella dei giochi proibiti per un anno, a titolo sperimentale, a condizione che il gioco avvenga senza scommesse di denaro o altre utilità. Ostuni ha espresso fiducia nella disponibilità e nella buona volontà dei giocatori, aggiungendo che se durante l’anno sperimentale non si verificheranno inconvenienti, il gioco della morra verrà definitivamente escluso dalla lista dei giochi proibiti.

Una tradizione antica

La morra, le cui origini risalgono all’antica Roma e tracce si trovano persino nell’antico Egitto, è stata vietata in Italia nel 1929 e inserita nella lista dei giochi proibiti per essere considerata “gioco d’azzardo e causa, spesso, di liti e risse”.

Il declino e la rinascita

Dopo il divieto, il gioco della morra ha subito un declino, ma la passione per questa tradizione non è mai svanita. Negli anni Ottanta, con la fondazione del Circolo Friulano della Morra da parte di Isi Benini, Gianni Cogolo e Lino Midolini, il gioco ha iniziato a rinascere. Il circolo, con sede a Udine, è stato un baluardo nella preservazione di questo antico gioco.