Avevano lanciato molotov contro una vetrina.
Negli ultimi tempi Trieste è stato teatro di alcuni episodi particolarmente allarmanti che hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica: nel novembre scorso infatti, alcuni soggetti avevano lanciato una bomba molotov contro la vetrina del bar Aisha, provocando fortunatamente danni alle sole cose, poiché il gestore dell’esercizio vietava loro l’ingresso.
Ad inizio di quest’anno un esercente di Via Settefontane aveva subito una richiesta di “pizzo” da parte di un individuo. Lo stesso esercente ha pubblicato l’episodio sui social, dando comunque prova di come la città sia estranea a tale fenomeno. Le stesse persone, nelle scorse settimane, all’interno di una sala giochi di via Giulia avevano rapinato un avventore, malmenandolo brutalmente e cagionandogli lesioni giudicate guaribili in 28 giorni.
Sui vari episodi si è incentrata l’attività investigativa dei Carabinieri, coordinati dalla locale Procura, che hanno proceduto all’acquisizione delle immagini delle telecamere di sicurezza ed ai riscontri delle testimonianze ricevute. Tali accertamenti, condotti in sinergia da varie Stazioni dell’Arma che procedevano per i singoli eventi, hanno permesso di individuare quattro soggetti, di nazionalità albanese responsabili, a vario titolo, dei tre eventi delittuosi.
In considerazione del grado di pericolosità sociale, i militari di via Hermet hanno richiesto una misura di custodia cautelare per almeno due di loro. Il sostituto procuratore, dott. Pietro Montrone, condividendo la necessità di interrompere la serie criminosa, ha richiesto al G.I.P. l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare che, nei giorni scorsi, è stata eseguita dai Carabinieri. In carcere sono finiti S.A., 33enne residente in Puglia ma di fatto domiciliato a Trieste e M.F. 23enne residente a Trieste. Gli altri due soggetti sono stati denunciati a piede libero.