L’emendamento prevede il parere vincolante della Regione per le nuovi centri per i minori stranieri non accompagnati
Si accende la discussione in consiglio regionale per l’emendamento presentato dalla Giunta regionale al DDL 44, che prevede l’assoggettamento a parere vincolante della Regione per il rilascio di nuove autorizzazioni per strutture destinate all’accoglienza di minori stranieri non accompagnati.
Se per la maggioranza si tratta di un “provvedimento atteso che va incontro alle richieste dei sindaci”, l’opposizione ha duramente criticato l’emedamento “inserito all’ultimo minuto” definendolo come un atto di sola “propaganda elettorale”.
Di Bert: “Un provvedimento atteso”

“Un provvedimento atteso, che sortirà l’effetto di dare una risposta a tutti quei cittadini che da tempo chiedono un intervento della Regione, per disciplinare in modo efficace e organico un fenomeno che nei nostri territori sta creando delle situazioni di insicurezza”, ha spiegato consigliere regionale Mauro Di Bert, capogruppo di “Fedriga Presidente”, in appoggio all’emendamento presentato in aula dall’assessore alla sicurezza Roberti.
“Una modifica della norma che va incontro anche alle richieste dei sindaci che a fronte di richieste autorizzatorie non hanno strumenti per intervenire – ha sottolineato – . Credo di parlare davvero a nome di tutta la maggioranza quando dico che sulla questione dell’accoglimento di questi minori, quando sono realmente minori, nessuno sia contrario, ma ciò che sta accadendo nelle nostre località e sotto agli occhi di tutti. Spesso sono in atto delle speculazioni economiche che pongono solo in un secondo piano l’accoglienza”.
Esprimendo l’apprezzamento suo personale e del gruppo per una norma importante e attesa, il consigliere Di Bert ha riconosciuto la valenza della procedura indicata nell’emendamento: “corretto che il consiglio sia chiamato ad adottare il dispositivo normativo. Altrettanto corretto attribuire la definizione degli aspetti operativi alla Giunta”.
Moretuzzo: “Ennesimo atto di propaganda elettorale”

“Oggi abbiamo assistito a un’altra brutta pagina della politica regionale con la maggioranza che, all’ultimo minuto, ha calato l’ennesimo emendamento a beneficio di consenso elettorale”. Non ci sta Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, che critica aspramente la “propaganda becera sulla pelle delle persone” fatta dal centrodestra nell’ambito della discussione del disegno di legge in materia di sicurezza e immigrazione.
Il riferimento è all’emendamento che stabilisce di subordinare le istanze per il rilascio di nuove autorizzazioni per strutture che accolgono minori stranieri non accompagnati a un parere vincolante della Regione. “Una scorrettezza istituzionale su un tema di grande complessità che avrebbe necessitato un confronto in sede di Commissione, ma che invece è stato portato in aula per mantenere alta la tensione in vista delle elezioni comunali di Monfalcone”, conclude Moretuzzo.
Honsell: “Grave scorrettezza istituzionale”

“Oggi in Consiglio Regionale come Open Sinistra FVG abbiamo espresso voto contrario ad una norma che, partita come mera raccolta di provvedimenti burocratici, pochi minuti prima della sua approvazione ha visto l’aggiunta di un emendamento che lascia mano libera alla Giunta nel decidere numeri, collocazione e criteri per autorizzare l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati. È una norma che ha una valenza puramente propagandistica perché non propone i criteri ma solo dichiara che ci saranno”, ha commentato Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG..
“È dunque una grave scorrettezza istituzionale nei confronti dell’aula, ed è ingannevole nei confronti dei cittadini perché nella forma attuale non offre nessuna soluzione ai problemi che pure ci sono e che finge di risolvere. È ora di finirla dell’uso del Consiglio Regionale da parte della maggioranza come spazio per foto-opportunities elettorali.”
Capozzi : “Minori non accompagnati, la norma è un inganno”

“L’emendamento presentato dalla Giunta regionale sul ddl 44 costituisce un vero e proprio inganno, perché si vuole far passare il messaggio che questa modifica bloccherà l’arrivo dei minori non accompagnati”. Lo rimarca la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sul delicato tema dei minori stranieri non accompagnati, legato al disegno di legge 44 “Disposizioni in materia di sicurezza, immigrazione, finanza locale, funzione pubblica e lingue minoritarie”, oggetto degli odierni lavori pomeridiani dell’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia.
“In perfetta linea con la precedente proposta di legge nazionale sul niqab, quello al quale abbiamo assistito oggi – aggiunge l’esponente pentastellata, evidenziando il suo voto categoricamente contrario anche all’emendamento presentato all’Aula – costituisce un ulteriore intervento ideologico. La nostra Regione, infatti, non può prevedere un tetto sugli arrivi di questi giovani soggetti e, a stabilirlo, è la legge 47/2017 che indica con precisione che i minori stranieri non accompagnati non possono essere respinti. Questi soggetti hanno altresì il pieno diritto di essere correttamente identificati e poi collocati in una struttura di prima accoglienza”.
“Quindi, al pari della legge sulla sicurezza votata ieri, quando per motivi similari avevo deciso di non prendere parte al voto conclusivo, considero anche questa norma – precisa Capozzi – del tutto inutile. Inoltre, sarà di certo esposta a una procedura di impugnazione. Del resto, il testo è viziato dalla presenza di criteri indeterminati e, perciò, assolutamente vaghi”.
“È perfettamente evidente – sottolinea la rappresentante del M5S – che ci troviamo a che fare con l’ennesimo provvedimento di stampo aridamente ideologico. Il tema, delicatissimo, avrebbe dovuto essere invece approfondito in sede di Commissione regionale e le forzature alle quali abbiamo assistito risultano del tutto inutili quanto scorrette”.
“Anche questo testo, esattamente come quello sul velo che testimonia chiaramente una battaglia anti islamica di stampo leghista in atto, appare per qualcuno strategicamente necessario – conclude Capozzi – proprio in un momento storico in cui Monfalcone è pronta per andare al voto. Evidentemente, le elezioni all’orizzonte sotto la Rocca hanno ispirato le azioni di una Maggioranza priva di contenuti che ritiene urgente intervenire in maniera ideologica per andare a caccia di facili consensi populistici”.