Esce oggi la nuova guida Pizzerie d’Italia 2025 di Gambero Rosso. Ecco i locali premiati in Fvg
Debutta oggi la guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso: 96 Tre Spicchi, 16 Tre Rotelle e tante novità, con ben 116 nuovi ingressi su oltre 750 insegne censite, che spaziano tra pizze tonde, tradizionali, a degustazione, al trancio disegnando la geografia più autorevole della pizza in Italia, nessuna regione esclusa.
13 pizzerie premiate in Fvg
Sono 13 le pizzerie del Friuli Venezia Giulia inserite nella Guida: nessuna raggiunge il punteggio pieno, ma tutte presentano un buon bilanciamento tra tradizione e innovazione. Sono tutte riconferme, tranne una, ovvero Alla Lampara, che fa il suo debutto quest’anno. Quasi tutte ottengono Due Spicchi e sono proposte nel formato classico, tradizionale o napoletano: nessuna pizza al taglio ancora presente.
Partendo proprio da Udine, si segnala la new entry Alla Lampara, con la sua pizza napoletana nell’anima, ma dal carattere friulano: così la intende Raffaele Pizzoferro, figlio d’arte e titolare con la sorella Fulvia di questa storica pizzeria, aperta da papà Luigi 50 anni fa in via Anton Lazzaro Moro. Conferme, invece, per Tajo e Gabin Gusto Esclamativo a Reana del Rojale.
A Gorizia, la guida suggerisce Antonio Ferraro Laboratorio Pizza, Al Lampione e La Tarantella. A Pordenone, il Gambero Rosso seleziona Dodo, CipCiop a Pasiano, Antico Grano a San Vito al Tagliamento e La Spianata da Niko a Cordenons. Infine, a Trieste i locali segnalati sono Bianco Pizzeria e Cucina, Al Civicosei e Di Napoli.
La pizza, una sfida affascinante
“Che vitalità nella pizza italiana!”, commenta Pina Sozio, curatrice dell’edizione 2025 del volume dedicato alle migliori pizzerie. “Aperture su aperture, tanti giovani con voglia di emergere e di far emergere i propri territori. Tanto è sfidante e affascinante il terreno pizza che molti bravi chef hanno cominciato a cimentarsi con essa, affascinati sia dalla magia degli impasti, che dalla conquistata libertà nei condimenti. La vulgata del prodotto porta con sé, però, dei rischi di banalizzazione su larga scala”.
“Nella nostra piccola selezione (750 pizzerie sulle oltre 183mila esistenti in Italia, secondo gli ultimi dati del CNA) non ci basta che si usino determinati prodotti noti (e magari non tutti insieme sulla stessa pizza!), così come non ci basta che si faccia quella ricetta o si usi la tecnica di moda. Noi ricerchiamo, e premiamo, chi fa un lavoro di coerenza, chi mette al centro la personalità, le idee, una visione di lungo periodo, anche a costo di non accarezzare il trend del momento e correre qualche rischio in più”.