L’intervista a Max Felicitas.
“Io mi sveglio al mattino pensando al sesso, vado a dormire pensando al sesso. Mi porta via le giornate, passo le ore a masturbarmi. È un vero problema. A me piace molto di più pagare per il sesso che essere pagato, ho speso moltissimi soldi in prostituzione“. Max Felicitas, il giovane pornoattore friulano considerato l’erede di Rocco Siffredi, si racconta senza filtri al podcast One More Time di Luca Casadei, confessando i suoi problemi con la prostituzione e la dipendenza dal sesso, tracciando anche il futuro del porno in Italia.
Felicitas, il cui vero nome è Edoardo Barbares, racconta la sua gioventù: “Ho avuto un’infanzia connotata da un’educazione molto rigida, in un piccolo paesino friulano in cui mio padre era il segretario della Lega Nord locale. Ero preso di mira dai bulli, avevo apparecchio ai denti, acne ed ero magrissimo, raccoglievo anche le offerte in chiesa: il prototipo dello sfigato”. E poi la metamorfosi: “A 18 anni ho avuto la mia prima storia d’amore con una ragazza, storia finita perché non potevo farle dei regali. Da lì è iniziata una sorta di ossessione per i soldi. Fin da giovane, poi, ho sempre avuto il vizio di andare a prostitute, era una dipendenza. La prima volta è stata a 14 anni, ho trovato un annuncio sul giornale”.
E poi gli albori nella carriera dell’hard.
“Ho abbandonato l’università quando mi mancavano pochi esami per fare dei lavoretti come il cameriere mezzo nudo, lo spogliarellista e il cubista in locali gay. Ho iniziato a collaborare con un gruppo di spogliarellisti e un giorno, durante un evento, un fotografo mi ha proposto di girare un filmato amatoriale con una ragazza esordiente, non doveva essere messo in vendita. Il video ha iniziato a girare senza che io lo sapessi, nel mio paesino i ragazzi che da giovane mi bullizzavano iniziarono a complimentarsi senza che io sapessi il motivo. I miei genitori trovarono nella casella della posta una busta con il video e le locandine di tutti i locali gay in cui ho lavorato senza che lo sapessero. Volevano che me ne andassi via di casa“.
La carriera.
Da questo momento in poi prende il via la carriera di uno dei pornoattori più in voga negli ultimi anni: “Poco dopo Rocco Siffredi fece un casting e partecipai, fui quello a piacergli di più. Mi giocai bene la cosa sui social e mi chiamò Chiambretti come ospite in una sua trasmissione. Nel mondo del porno però non si guadagna bene, agli inizi mi davano quasi un rimborso spese e, dovendo andare a girare anche all’estero, non ci si campava. In più, per stare al passo, era obbligatorio prendere dei farmaci per avere delle erezioni, in particolare il Caverject, non mi andava”. Max Felicitas poi spiega a Casadei come “oggi quel mondo lì è finito, il porno di una volta non c’è più grazie all’autoproduzione e a OnlyFans. Quel mondo mi faceva schifo, ho iniziato a lavorare sui social per questo e per diventare il simbolo del nuovo porno in Italia. Mi sono avvicinato a Diprè, ma poi ha iniziato a parlare di droga e mi sono distaccato“. E poi il successo: «Ho creato un sito in cui bisogna abbonarsi per vedere i contenuti, sono stato un precursore di OnlyFans. Oggi le ragazze che vogliono esordire nel porno vengono da me perché sono la miglior vetrina che c’è in Italia. Però non esistono più le pornostar oggi, tutti possono fare i pornoattori a casa loro solo con un telefono. Ho anticipato il mercato. A causa di questo ho litigato pesantemente con Rocco Siffredi, io non sono un pornostar“.
I guadagni di Max Felicitas.
Sui suoi guadagni, Felicitas risponde sibilino: “Mi sono tolto lo sfizio di comprare una Maserati, è bastato un mese di lavoro”. La puntata, dal titolo “Max Felicitas, il sesso in tutte le sue sfaccettature”, si chiude poi con una riflessione: “Il porno non mi ha aiutato a migliorare la mia dipendenza dal sesso, ho ancora crisi di astinenza. Spendo tantissimi soldi in prostituzione. Però l’amore e il sesso son due cose totalmente diverse, per questo, tra alti e bassi, ho ancora una relazione duratura“.