Il monitoraggio dell’Arpa ha rilevato escherichia coli sopra i limiti in alcuni luoghi.
Gli scorsi 11 e 12 giugno, l’Arpa del Fvg ha effettuato il tradizionale monitoraggio delle acque della nostra regione rilevando lo stato dei mari in 66 punti; in alcuni casi, i campioni analizzati presentano dei valori degli indicatori di contaminazione fecale superiori ai limiti consentiti dalla normativa per la balneazione.
Secondo l’Agenzia di Protezione dell’Ambiente, è molto probabile che tali superamenti siano dovuti alle forti piogge dei giorni precedenti il campionamento delle acque e che pertanto l’inquinamento possa essere classificato come “di breve durata”. L’Arpa ha quindi già programmato in tutte le aree balneabili dove sono stati verificati i superamenti un campionamento suppletivo di verifica, così come previsto dalla normativa.
Intanto, però, sono scattati i divieti temporanei di balneazione dove il campione ha superato i limiti. Si tratta della aree balneabili ricadenti nei Comuni di Staranzano (nel punto denominato “lido di Staranzano”), Monfalcone (nei punti denominati “marina julia” e “marina nova”), Trieste (nel punto denominato “diga nord”), Muggia (nei punti denominati “bagno muggesano” e “bagno GMT”), nel Comune di Grado (nei punti denominati “camping tenuta Primero”, “camping Europa e Punta Spin” e “lido del carabiniere”).
Allo stesso tempo, risale al 12 giugno l’ordinanza del Dipartimento di Igiene degli Alimenti di origine animale dell’Azienda Sanitaria Friuli Centrale, che vieta il consumo umano diretto di molluschi bivalvi vivi che siano stati pescati nelle acque della Laguna, poiché è stata rilevata la presenza di salmonella.
Sul caso, interviene la consigliera regionale del M5 Stelle, Maria Rosaria Capozzi: “Fioccano le ordinanze per i divieti di balneazione e di consumo diretto dei molluschi a seguito dei controlli sulle nostre acque costiere e lagunari effettuati da Arpa FVG. Cosa ne pensa la Giunta regionale o fa finta di non sapere? Ma soprattutto perché i turisti continuano a farsi il bagno e nessuno li avvisa dei divieti?”.
“Un anno fa sulle spiagge di Monfalcone e Trieste è successa la stessa cosa, depositammo un’interrogazione per chiedere all’assessore Scoccimarro di intervenire per capire le cause di questi ritrovamenti, speriamo che la neoeletta europarlamentare sindaca di Monfalcone, Cisint che ha firmato le ordinanze, porti il caso in Europa e si possa risolvere questo problema una volta per tutte”.