Slot machines, lotterie, gratta e vinci, poker online, scommesse sportive, bingo, casino’ reali e online. È in vertiginosa e preoccupante crescita nella nostra regione, soprattutto tra giovani e minorenni, il fenomeno legato al gioco d’azzardo, meglio definito come ludopatia.
La ludopatia in Friuli Venezia Giulia.
La stima nella nostra regione infatti è di ben 9.500 giocatori patologici, il 77% uomini con un’ età media di 40 anni, mentre il 23% donne dai 60 anni in su. I dati dall’inizio del 2023 inoltre rilevano una media di 2 utenti nuovi a settimana presi in carico dalle strutture per il trattamento delle dipendenze. Oltre a questi dati, già di per sé sconcertanti, si aggiunge il fatto che il 55% degli adolescenti maschi, con un’età compresa tra i 15 e i 18 anni, ha già iniziato a cimentarsi nelle scommesse calcistiche, mentre il 25% opta per le scommesse virtuali. Le ragazze non sono da meno, dato che il 78% ha già frequentato almeno una volta sale bingo, acquistato gratta e vinci, giocato a slot nelle tabaccherie.
Un business in continuo aumento, che fa entrare in media nelle casse dello stato italiano qualcosa come 110 miliardi di euro l’anno. Nella nostra regione, il giro di soldi legato al gioco d’azzardo era di 1 miliardo e 378 milioni nell’anno precedente il lockdown ( 2019), mentre nel biennio successivo la cifra è drasticamente diminuita, scendendo rispettivamente a 723 milioni di euro nel 2020 e 873 milioni di euro nel 2021. L’anno scorso le cifre sono ritornate ad essere molto vicine al periodo pre pandemico, poco più di 1 miliardo di euro.
Se nel periodo in cui la popolazione era impossibilitata ad uscire e di conseguenza a recarsi presso centri scommesse piuttosto che tabacchini e sale slot, sono stati spesi milioni di euro in meno, evidentemente il problema sta proprio nella stragrande offerta, quasi convulsa, che invita la popolazione al gioco. “Lo Stato di certo non aiuta a tenere sotto controllo la dipendenza da gioco, al contrario, lo incentiva” commenta la dottoressa Duilia Zanon, referente del dipartimento dipendenze e gioco d’azzardo delll’azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale.
Spot televisivi, radiofonici, pubblicità cartacee. Basti pensare che solo nella nostra regione sono 4.200 le persone che lavorano a contatto con qualsiasi forma di gioco. Il rovescio della medaglia, tuttavia, non si è fatto attendere durante la pandemia: nel 2021 sono infatti aumentati i conti corrente online, con un’attivazione per l’84% eseguita da uomini tra i 25 e i 34 anni. Numerosi anche i conti online aperti e non utilizzati, che riguardano perlopiù la fascia dai 18 ai 24 anni. Nell’ultimo anno anche moltissimi minorenni, ha aperto un proprio conto online utilizzando dati appartenenti a genitori o conoscenti maggiorenni. Nel 2012 la regione ha coinvolto l’Azienda Sanitaria del Friuli Centrale, che comprende i distretti di Udine, Cividale e Tarcento, includendo nella cura delle dipendenze più conosciute e trattate, anche quella rivolta ai giocatori compulsivi, mentre nelle province di Gorizia e Trieste questa dipendenza veniva già trattata, in quanto territori vicini al confine Sloveno, dove casinò e strutture adibite al gioco di certo non mancano.
Allarme tra i giovanissimi.
Una situazione in continuo peggioramento, soprattutto, come accennato precedentemente, perché ad esserne coinvolti sono sempre più i minorenni. “Sono sempre di più i minorenni che si rivolgono alla nostra struttura, accompagnati dalle loro famiglie, con dipendenze non solo di carattere ludopatico, ma anche comportamentale”, spiega la Dottoressa Duilia Zanon. “L’uso smodato della tecnologia, telefonini in primis, ha creato e purtroppo divulgato ulteriormente nei giovanissimi una vera e propria forma di dipendenza – prosegue la Zanon – proprio per questo motivo l’aiuto che la nostra equipe, formata da medici specializzati nel settore, è a carattere multidisciplinare, cerchiamo di rieducare gli utenti ad un utilizzo corretto e consapevole di questi dispositivi“.
L’importanza di farsi aiutare.
Nonostante sia un fenomeno preoccupante e in continua crescita, spesso ci si ritrova ancora di fronte ad una popolazione che non è a conoscenza del servizio offerto dalle strutture. “Molte volte sono proprio gli stessi medici di base a trovarsi disorientati difronte a pazienti in grave difficoltà – conclude la dottoressa Zanon – noi invitiamo tutte le vittime che sono cadute in questo vortice, assieme ai loro familiari, a rivolgersi presso le nostre strutture”.
Il Direttore della struttura è il professor Enrico Moratti. Si ricorda che lo sportello per le dipendenze gioco d’azzardo di Udine è aperto ogni giorno e che ci si può accedere direttamente senza impegnativa alcuna. Il servizio è totalmente gratuito. Gli sportelli sono attivi anche a Latisana, Palmanova, Gemona, Tolmezzo e San Daniele. I numeri da contattare: 0432/ 806648. 0432/ 806650.