L’europarlamentare scrive al commissario europeo.
“Dopo le tarme della farina a tavola e il burger senza carne, l’Unione europea ci vuole annacquare il vino. La Commissione agisca immediatamente per non consentire l’eliminazione totale o parziale dell’alcol nell’ambito di pratiche enologiche con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine Dop e Igp e tutelare uno dei prodotti più simbolici, storici e tradizionali d’Europa e del nostro Paese”.
La polemica sul vino annacquato.
Lo chiede l’europarlamentare della Lega Elena Lizzi in una lettera al Commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, ribadendo che “se fosse possibile nominare vino un prodotto che di fatto non è più vino, i consumatori sarebbero ingannati e si troverebbero a pagare l’acqua come il vino. Siamo di fronte a un altro attacco al mondo del vino dopo la proposta dell’etichetta di avvertimento che di fatto ne scoraggiava il consumo”.
L’Unione Europea pensa di “annacquare” il vino, allarme in Fvg
Lizzi ricorda come “il 12 aprile 2021 la presidenza abbia informato il Comitato speciale per l’agricoltura di un accordo raggiunto durante il trilogo del 26 marzo 2021, che prevede la dealcolizzazione parziale dei Dop e IGP, cercando la convalida di questo risultato. Tuttavia, la definizione di vino per la legislazione europea include il divieto di aggiunta di acqua, tanto che nel regolamento 491 del 2009 il vino viene definito come il prodotto ottenuto esclusivamente dalla fermentazione alcolica totale o parziale di uve fresche, pigiate o no, o di mosto di uve”.