Il monitoraggio Agenas sulle liste d’attesa in Friuli Venezia Giulia.
Un’analisi condotta da Agenas, l’Agenzia del Ministero della Salute, ha rivelato uno scostamento preoccupante nei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie nel Friuli Venezia Giulia. Secondo i dati raccolti, solo il 26% delle prime visite cardiologiche avviene nei tempi previsti, un dato nettamente inferiore rispetto alla media nazionale dell’84%.
La raccolta dei tempi di attesa è avvenuta nella settimana dal 22 al 26 maggio, coinvolgendo idealmente tutte le regioni, ma solo 13 su 21 hanno risposto alle richieste. Di queste, soltanto sei hanno fornito tutti i dati richiesti, mentre sette regioni non hanno trasmesso i numeri di tutte le Aziende sanitarie.
Secondo i dati per le diverse tipologie di visite e esami, i tempi di attesa nel Friuli Venezia Giulia sono ben al di sotto della media nazionale. Ad esempio, solo il 35,5% delle visite di classe D (entro 30 giorni) per le prestazioni cardiologiche vengono rispettate, mentre a livello nazionale la percentuale è del 84%. Questo divario si estende ad altre prestazioni come visite oculistiche, ortopediche, otorino, dermatologiche, e altri esami diagnostici.
Il confronto con il 2019, prima dell’avvento della pandemia, rivela ulteriori criticità. Sebbene le Aziende sanitarie della regione abbiano superato di poco i livelli del 2019 in termini di prestazioni totali, escludendo gli esami di laboratorio si registra un calo del 21,4%. Le prime visite sono diminuite del 28,2%, mentre le visite di controllo hanno subito un declino del 10,3%.
Agenas attribuisce la variabilità dei tempi di attesa a differenze nei comportamenti prescrittivi e organizzativi, affermando che la disponibilità di un Centro unico di prenotazione (Cup) con accesso a tutte le agende, anche private, potrebbe contribuire a una programmazione più coesa dell’offerta sanitaria.
Italia Viva: “Fvg fanalino di coda nonostante le ingenti risorse”.
“La Sanità regionale esce decisamente male dalle ultime rilevazioni Agenas: non c’è recupero dei ritardi sulle liste d’attesa, peggiora la fuga dei pazienti verso le altre Regioni, il personale scappa dalle Aziende – ha commentato la presidente regionale di Italia Viva e già Assessora alla Sanità Sandra Telesca – . Tutto questo a fronte di un ingente finanziamento che è aumentato di quasi un miliardo di euro negli ultimi tre anni. La giunta continua orgogliosamente a ricordare l’aumento delle risorse destinate alla Sanità. È venuto il momento però di misurare i risultati di questi finanziamenti e di capire come mai una regione che spende più delle altre con l’eccezione della Val d’Aosta e delle province di Trento e Bolzano, non riesce ad ottenere almeno gli stessi risultati che ottengono regioni che spendono meno. “
“Le risorse devono essere accompagnate da maggiori e qualitativi interventi di programmazione, di organizzazione e di gestione che consentano di migliorare una situazione che sta esasperando sia i cittadini, soprattutto i più fragili sia gli stessi operatori della Sanità. Invitiamo la giunta a fare una riflessione profonda per capire dove stiano le carenze organizzative del sistema e di attuare con urgenza i correttivi necessari perché non c’è più tempo”, conclude Telesca.