Criticità e punti di forza della servizio sanitario regionale nel documento elaborato dai “Cittadini”
Liste d’attesa, ma anche prevenzione e gestione delle cronicità: il Movimento civico “Cittadini” ha raccolto le criticità del servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia in un documento, presentato oggi, dal titolo Salute e Servizi Sanitari in Friuli Venezia Giulia – Analisi e valutazioni”.
“Il Movimento dei Cittadini affronta un aspetto delicato e sensibile della vita delle persone: la sanità regionale. Lungi dal voler fornire soluzioni definitive, il nostro obiettivo è offrire spunti di riflessione e favorire soluzioni innovative e coraggiose”, afferma Pietro Paviotti, presidente del del Movimento. “Abbiamo coinvolto esperti del settore per un’analisi rigorosa della situazione, ponendo in evidenza sia i punti di forza che le criticità più urgenti del SSR.”
“Se vogliamo giungere ad una riorganizzazione del SSR razionalmente orientata – commenta la vicepresidente Michela Del Piero -, preservandola dal fuoco incrociato dei veti territoriali, la stessa dovrà poggiarsi inevitabilmente sul solido fondamento di dati ed evidenze rilevate in modo accurato ed esaustivo. Da ciò è nata l’esigenza di portare all’attenzione della comunità regionale una raccolta sistematica di dati che per ampiezza, sistematicità ed autorevolezza delle fonti non ha precedenti nella nostra regione”.
La redazione del volume è stata affidata a Giorgio Simon, medico ed ex Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria “Valutare l’efficacia della sanità è fondamentale, sia per garantire un diritto essenziale ai cittadini, sia per assicurare un uso corretto delle risorse pubbliche. Troppo spesso le analisi sono approssimative: questo studio vuole offrire dati chiari e strumenti per un dibattito serio e partecipato”.
Le criticità del servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia.
L’analisi condotta dal Movimento Cittadini mette in luce diverse problematiche che affliggono il SSR del Friuli Venezia Giulia. Una delle principali difficoltà riguarda la gestione e il coordinamento regionale, con ritardi nell’attuazione della rete oncologica e differenze significative nella qualità dei servizi tra i vari territori. L’instabilità negli assetti aziendali, hanno detto gli esponenti del movimento civico, ha contribuito a creare un clima di incertezza, rendendo più difficile una programmazione efficace delle risorse.
In termini di performance, è stato riportato, i dati del sistema “Bersagli” mostrano una situazione preoccupante: mentre il 33% degli indicatori è migliorato e il 13% è rimasto stabile, ben il 54% ha registrato un peggioramento. Sebbene il percorso materno-infantile sia ben gestito, con una bassa incidenza di parti cesarei, emergono criticità nella prevenzione, nella gestione delle cronicità e nel rispetto dei tempi di attesa. Inoltre, il rapporto AGENAS 2024 evidenzia una sanità regionale che si distingue per le aree di prevenzione e assistenza territoriale, ma che presenta gravi carenze nel settore ospedaliero e negli investimenti strutturali.
I rapporti con Comuni e Università.
Un nodo critico è anche la carenza di coinvolgimento dei Comuni nelle decisioni sanitarie, con conseguenze particolarmente gravi per le aree interne, dove l’offerta di servizi è già limitata. Il Movimento chiede una maggiore sinergia tra SSR e Università per integrare didattica, ricerca e assistenza sanitaria in modo più efficace.
Tra le innovazioni da sfruttare al meglio, la telemedicina e l’intelligenza artificiale rappresentano strumenti fondamentali, ma la loro implementazione necessita di una governance chiara e ben strutturata. Un caso emblematico è quello dell’IRCCS CRO di Aviano, che richiede un rafforzamento del suo ruolo nella ricerca clinica attraverso certificazioni adeguate.
Il privato accreditato.
Il Movimento “Cittadini” sottolinea l’urgenza di ridefinire il ruolo del privato accreditato all’interno del SSR, regolamentandone il contributo per evitare squilibri nel sistema pubblico. Altrettanto cruciale è il potenziamento della formazione per i dirigenti sanitari, al fine di migliorare la gestione e la programmazione del sistema.
Il piano oncologico.
Un altro punto focale riguarda il recente piano oncologico approvato dalla Giunta Regionale. Simon ha sottolineato che il ruolo dei singoli ospedali sia stabilito non a priori ma dopo aver definito, come è stato fatto per la rete senologica, compiti e ruoli di ciascun attore per le reti mancanti che sono quelle di: capo-collo, cute e tessuti molli, ematologica, toracica, apparato genito-urinario, sistema nervoso centrale e apparato digerente.
È importante, come definito dall’Accordo Stato Regioni che non si azzeri la professionalità e l’expertise di chirurghi con grande esperienza solo perché collocati in strutture spoke. Per questo andrebbero definiti percorsi organizzativi quali equipe itineranti o simili come già in vigore in altre Regioni. I PDTA dovrebbero inoltre stabilire requisiti di qualità professionali, tecniche e organizzative.
Un invito al confronto senza pregiudizi
Il Movimento “Cittadini” ribadisce la necessità di un confronto aperto tra istituzioni, operatori sanitari e cittadini, per arrivare a una riforma strutturale del sistema sanitario regionale. “Senza partecipazione, non si sono mai fatte grandi riforme”, conclude Paviotti. “È il momento di avere coraggio e affrontare le sfide con una visione innovativa e condivisa“.
