La V Commissione ha detto sì alla legge contro il velo integrale in luoghi pubblici.
Primo via libera alla proposta di legge nazionale, presentata dal capogruppo della Lega, Antonio Calligaris, per vietare il velo integrale nei luoghi pubblici: la proposta, che punta a modificare la normativa del 1975 sul divieto di circolare a volto coperto eliminando la clausola “salvo giustificato motivo” per rendere più stringente il divieto e aumentare le sanzioni, è stata approvata dalla V Commissione.
La discussione ha visto una profonda spaccatura: centrodestra compatto nel sostenere il provvedimento, mentre Pd, Patto per l’Autonomia-Civica Fvg e M5S hanno scelto di non partecipare al voto. Contrari invece Avs e Open Sinistra Fvg, che hanno contestato la natura del provvedimento, ritenendolo strumentale.
Calligaris (Lega): “Un principio chiaro per tutelare i diritti delle donne”
Calligaris, primo firmatario e relatore di maggioranza, ha difeso con forza il testo, sostenendo che la norma “rende finalmente chiaro il divieto di utilizzo di burqa e niqab, che non sono prescrizioni del Corano, ma imposizioni culturali e strumenti di sottomissione”. Il capogruppo leghista ha inoltre accusato le forze di Opposizione di ambiguità: “Dite di essere contro il velo integrale, ma quando si tratta di votare vi sottraete”. Ha poi assicurato il pieno sostegno di Forza Italia, nonostante l’assenza dei suoi esponenti in Commissione.
L’opposizione attacca: “Norma strumentale in piena campagna elettorale”
Critiche dure sono arrivate dalle forze di opposizione. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha bocciato la legge definendola “mal costruita e priva di reali tutele per donne e bambini”, chiedendo senza successo un rinvio per audizioni. Serena Pellegrino (Avs), relatrice di minoranza, ha parlato di “strumentalizzazione politica di un tema sensibile per ottenere consenso elettorale”.
Anche Rosaria Capozzi (M5S) ha criticato l’iniziativa, sostenendo che “il divieto esiste già nella legge del 1975 e non servono ulteriori modifiche”. Sulla stessa linea Enrico Bullian (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg), che ha sottolineato il rischio di “alimentare l’integralismo” anziché contrastarlo, citando l’esperienza francese.
Il Pd: “Tema complesso, la destra lo cavalca per radicalizzare il dibattito”
Il Partito Democratico ha ricordato le proprie posizioni passate contro il velo integrale nei luoghi pubblici e nelle scuole, ma ha scelto di non partecipare al voto. “È un tema complesso, che la destra cavalca per radicalizzare il dibattito“, hanno dichiarato i consiglieri dem, criticando inoltre “l’assenza di una normativa chiara sul velo nelle scuole, dove il Governo lascia soli i dirigenti scolastici”. La discussione si sposterà ora in Aula, dove il provvedimento sarà sottoposto al voto definitivo del Consiglio regionale nella prossima seduta di martedì 18 marzo.