Il gruppo consiliare dei Cittadini Fvg chiede interventi sulla Ferrata.
La “Ferrata” o “strada maledetta”, come viene comunemente chiamata la strada extraurbana ad alto scorrimento che taglia la Bassa friulana in diagonale da Udine a Portogruaro, e i suoi annosi problemi di sicurezza tornano al centro del Consiglio regionale.
Il gruppo consiliare dei Cittadini, infatti, con una mozione chiede alla Giunta “l’impegno a valutare ulteriori interventi di messa in sicurezza della strada per indurre le centinaia di veicoli che quotidianamente la percorrono a diminuire la velocità”.
Secondo i consiglieri, la strada “è sempre più spesso al centro delle cronache nere – denunciano –. Negli anni si sono susseguiti incidenti con esiti tragici e mortali, tanto da farle guadagnare il soprannome di strada maledetta”.
Trattandosi di un lungo rettilineo per un percorso ferroviario mai poi realizzato, infatti, può sembrare apparentemente sicuro. Tuttavia, “le caratteristiche della Ferrata – hanno spiegato i consiglieri civici Tiziano Centis e Simona Liguori – possono trarre in inganno. Una strada scorrevole, facile, rapida per gli spostamenti, che porta direttamente verso le località turistiche come Lignano, Bibione, Caorle, per chi proviene dal Friuli centrale o addirittura da Austria o Germania, evitando così pedaggi autostradali. Diversi studi di sicurezza stradale hanno dimostrato che tratti rettilinei eccessivamente lunghi, invece di migliorare la sicurezza grazie alla loro semplicità, generano un aumento di incidenti poiché inducono gli autisti ad aumentare la velocità e a ridurre l’attenzione. L’elevata velocità unita con incroci a raso sono un’abbinata notoriamente mortale”.
“In passato – hanno concluso Centis e Liguori – si è tentato di ridurre la pericolosità della strada attraverso interventi strutturali come le rotatorie e con il posizionamento dei rilevatori di velocità. Strumenti che sicuramente si sono rivelati utili ma non risolutivi. La Ferrata rimane una delle
strade più pericolose del Friuli Venezia Giulia e intervenire ulteriormente per risolvere il problema deve essere una priorità della Regione“.