I dati ANMIL degli infortuni sul lavoro in Friuli
Il tema degli infortuni sul lavoro rimane uno dei più caldi, sebbene in parte rallentato dalla pandemia. L’ANMIL ha redatto il consueto report sull’andamento del fenomeno infortunistico, dal quale emergono dati interessanti, anche per la nostra regione, in linea con i dati nazionali.
Fondamentale anzitutto sottolineare che nel 2020 la pandemia ha drasticamente diminuito sia il numero degli impiegati che quello del monte ore occupato, portando ad un conseguente calo degli infortuni sul lavoro. Questa diminuzione tuttavia è stata bilanciata dalle infezioni da Covid in ambito lavorativo, considerate al pari degli infortuni lavorativi.
In FVG gli infortuni del 2019 erano 17.000, scesi di 1.500 casi nel 2020, con un leggero incremento nell’anno successivo. Il bilancio infortunistico del quinquennio 2017-2021 segna quindi un -12,8% a livello nazionale e un -5,5% per la regione friulana. La ripresa ha poi portato nei primi otto mesi dell’anno corrente, rispetto all’omologo periodo del 2021, a una crescita del 13,8% nel nostro FVG.
Se nel triennio 2017-2019 si è registrato un calo degli infortuni mortali, tra il 2020 e il 2021 c’è stata una crescita consistente, con un contributo non indifferente della pandemia. Nei primi otto mesi del 2022 la situazione delle morti sul lavoro, sta rientrando su valori più contenuti: da 16 a 5 casi.
Da segnalare inoltre un calo delle denunce di malattia: i lavoratori hanno preferito rinviarle a tempi più sicuri.
Entrando più nel dettagli, si nota come i settori più colpiti dagli infortuni sul lavoro siano quelli legati all’industria manifatturiera, con un aumento del 13% rispetto al 2021, e al settore sanitario, con un incremento del 54,4% rispetto all’anno precedente.
Gli infortuni totali in Friuli Venezia Giulia, considerando il confronto tra i primi otto mesi del 2021 e quelli del 2022, sono aumentati del 13,8%. Quelli mortali invece hanno visto un calo del 68,8%, tra i più alti a livello nazionale.