Con l’aumento dei prezzi a rischio il servizio mensa dei carabinieri
Gli aumenti dei prezzi dei generi alimentari abbassano la qualità del vitto dei carabinieri: la denuncia arriva dall’associazione sindacale Unarma secondo cui l’inflazione ha portato ad un peggioramento del servizio.
Secondo Unarma, si tratta di un problema che riguarda sia la ristorazione gestita direttamente, sia quella in convenzione: “In questi giorni è giunta al Comando Compagnia Carabinieri di Palmanova da parte del Comando
Legione Carabinieri Fvg la domanda di rinnovo, al medesimo corrispettivo dell’anno precedente, del servizio di mensa offerto in convenzione da un ristoratore locale – spiega l’associazione -. Il ristoratore, però, ha già fatto presente che se non ci sarà una rideterminazione del corrispettivo che tenga conto a causa dell’aumento dei costi, non potrà rinnovare la convenzione. La stessa situazione sta capitando alla Compagnia di Tolmezzo. Si spera che non venga ad alcuno in mente l’idea di far pagare la differenza direttamente al personale che usufruisce del servizio”.
A questo, si aggiungono poi le numerose segnalazioni che riguardano le stazioni dove è ancora aperto il punto cottura: “In questo caso – continua Unarma -, arrivano lamentele sul fatto che non si riesce ad acquistare beni che garantiscano un pasto congruo ai carabinieri in servizio, che si trovano a dover integrare quotidianamente con somme di denaro personali. Anche per le mense il problema non cambia: sono giunte segnalazioni circa la scarsa qualità delle pietanze servite. La mensa del provinciale di Trieste da alcuni giorni ha addirittura interrotto il servizio per il secondo ordinario, proponendo ancora il fatidico “sacchetto””.
Secondo Unarma, la soluzione, almeno temporaneamente, potrebbe essere quella di usare i buoni pasto cartacei per integrare “le anacronistiche, ridicole e irrisorie somme – conclude l’associazione -, previste per i servizi di catering o in convenzione e per la gestione diretta”.