Ci sono anche due città del Friuli Venezia Giulia nella top ten delle città più care d’Italia, in termine di aumento di costo della vita. La classifica stilata dall’Unione nazionale consumatori sulla base dei dati territoriali dell’inflazione di marzo resi noti dall’Istat. Pordenone e Trieste occupano rispettivamente l’ottavo e il decimo posto.
Le città più care in termini di spesa aggiuntiva annua.
In testa alla top ten delle più care d’Italia Rimini, dove l’inflazione pari al 2,5%, la seconda più alta d’Italia dopo Brindisi (+2,6%), si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 679 euro per una famiglia media. Medagli d’argento per Napoli, dove il rialzo dei prezzi del 2,5% determina un incremento di spesa annuo pari a 551 a famiglia. Medaglia di bronzo per Parma che con +1,9% ha una spesa supplementare pari a 516 euro annui per una famiglia.
Appena fuori dal podio Bologna (+1,8%, pari a 501 euro), poi Brindisi (+2,6%, +493 euro), al sesto posto Venezia (+1,8%, +474 euro), poi Benevento (+2,2%, +470 euro), ottava Pordenone (+1,9%, +464 euro), poi Padova (+1,8%, +463 euro). Chiude la top ten Trieste (+1,8%, +440 euro).
Le meno care.
Nella graduatoria delle città più virtuose d’Italia, vincono le 3 città che sono in deflazione. Al 1° posto Imperia dove la deflazione più alta d’Italia, pari a -0,3% si traduce in un risparmio equivalente, in media, a 67 euro su base annua. Medaglia d’argento per Pescara, dove la diminuzione dei prezzi dello 0,1% determina un calo di spesa annuo pari a 22 euro per una famiglia tipo. Sul gradino più basso del podio delle città più risparmiose, Campobasso che con -0,1% ha un taglio delle spese pari a 21 euro annui per una famiglia media.
Le regioni più care, in termini di spesa aggiuntiva annua.
In testa alla classifica delle regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +1,6%, il Veneto che registra a famiglia un aggravio medio pari a 399 euro su base annua. Segue la Campania, dove la crescita dei prezzi dell’1,9%, la più alta a livello regionale, implica un’impennata del costo della vita pari a 391 euro, terzo il Friuli Venezia Giulia (+1,6% e +379 euro).