La visita di Mattarella a Trieste.
Un gesto storico. Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e il presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor si sono tenuti per mano a Trieste davanti alla foiba di Basovizza.
Dopo aver deposto una corona di fiori nel luogo dove i partigiani jugoslavi massacrarono nel 1945 duemila italiani, sono rimasti un minuto in silenzio. Il gesto arriva dopo settant’anni, nel tentativo di sanare quella ferita, in più è la prima stretta di mano pubblica dopo il lockdown. Il presidente Pahor è anche il primo presidente di un paese dell’ex Jugoslavia a compiere una visita ufficiale al memoriale per commemorare le vittime, che erano militari e civili.
La foiba si trova sull’altopiano carsico nei pressi di un pozzo minerario in disuso profondo circa 200 metri. Dal 1980 è classificata come monumento di interesse nazionale. Dal febbraio 2007 vi sorge il nuovo sacrario in onore dei Martiri delle Foibe.
Una corona è stata poi posata anche sul monumento ai Caduti sloveni, a poca distanza della foiba, che ricorda quattro giovani antifascisti slavi condannati dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Avevano fra 22 e 34 anni, e per gli sloveni sono i primi eroi della resistenza al fascismo.
Infine, in Prefettura è stato firmato un Protocollo d’intesa che restituisce il Narodni Dom (Casa del Popolo) – incendiato da alcune avanguardie squadriste il 13 luglio 1920 – alla minoranza slovena in Italia. La proprietà viene ceduta a una fondazione costituita dalle due associazioni che rappresentano la minoranza slovena, l’Unione Culturale Economica Slovena (Skgz), e la Confederazione delle Organizzazioni Slovene (Sso).