Sulle strade del Friuli 74 morti e oltre 4mila feriti in un anno

I dati Istat sugli incidenti in Friuli.

Aumentano gli incidenti sulle strade del Friuli Venezia Giulia e aumentano anche i feriti, ma calano, fortunatamente, le vittime: è la fotografia che emerge dai dati Istat relativi ai sinistri rilevati nel 2022.

I numeri per l’anno scorso parlano di 3.265 incidenti stradali che hanno causato la morte di 74 persone e il ferimento di altre 4.105. L’anno 2022 è stato caratterizzato da una netta ripresa della mobilità e, come conseguenza, dell’incidentalità stradale. Rispetto al 2021 l’aumento del numero di incidenti (+9,9%) e di feriti (+10,6%) è superiore a quanto registrato a livello nazionale (+9,2% per entrambi) mentre le vittime della strada diminuiscono del 9,8% (passando da 82 a 74) a fronte di un aumento del 9,9% nel complesso del Paese.

Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Friuli-Venezia Giulia del 50,2%, più della media nazionale (-42,0%). Fra il 2010 e il 2022 si registrano ulteriori diminuzioni, rispettivamente di -28,2% e -23,2%; sul territorio regionale cala anche l’indice di mortalità (da 2,6 a 2,3 deceduti ogni 100 incidenti) mentre quello nazionale non subisce variazioni (1,9 decessi ogni 100 incidenti).

I costi sociali.

Nel 2022 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 17 miliardi e circa 900 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (303,5 euro pro capite) e in oltre 360 milioni di euro (301,8 euro pro capite) per il Friuli-Venezia Giulia; la regione incide per il 2,0% sul totale nazionale.

Le strade ad incidentalità maggiore.

Nel 2022 il maggior numero di incidenti (2.315, il 70,9% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 26 morti (35,1% del totale) e 2.800 feriti (68,2%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano su tutte le categorie di strada ma l’incremento maggiore si verifica sulle autostrade (+33,3%), seguite dalle strade urbane (+10,0%) e dalle altre strade (+6,9%).

Gli incidenti più gravi avvengono sulle autostrade (10,2 decessi ogni 100 incidenti) e sulle strade extraurbane (4,3 decessi ogni 100 incidenti). In regione, il 52,4% degli incidenti stradali è concentrato nei poli urbani; considerando anche le aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai poli, si arriva al 91,6% del totale.

Gli orari e i mesi più a rischio.

Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati in Friuli-Venezia Giulia 950 incidenti (29,1% del totale) mentre tra maggio e settembre, in coincidenza del periodo di maggiore mobilità per vacanze, se ne contano 1.536 (il 47,0% di quelli avvenuti durante l’anno), in cui hanno subito lesioni 1.897 persone (46,2%) e 32 sono decedute.

L’81% degli incidenti ha avuto luogo tra le 7 e le 20 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le due e le tre del mattino (11,1 morti ogni 100 incidenti) e tra le 22 e le 23 (7,8 morti ogni 100 incidenti).

Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 46% degli incidenti notturni, il 50% delle vittime e il 47,6% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 4,0 decessi ogni 100 incidenti. Il valore più elevato si registra il sabato notte.

Le principali cause degli incidenti sulle strade del Friuli.

Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata).

I tre gruppi costituiscono complessivamente il 39,8% dei casi. Considerando solo le strade
extraurbane
, la guida distratta incide da sola per il 20,8%, mentre l’elevata velocita per il 10,6% e il procedere senza mantenere la distanza di sicurezza per l’8,8%.