Le indagini sulla presunta frode di mascherine della Protezione civile.
Caos a proposito dei fascicoli di inchiesta per frode nelle pubbliche forniture aperti dalla Procura di Udine il 4 agosto. Tutto lo scenario politico auspica che sia fatta chiarezza in fretta, dal Pd al Movimento 5 Stelle.
La Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha già consegnato tutta la documentazione per le indagini alle forze dell’ordine, convinta di aver agito sempre nella legalità. Infatti, durante il lockdown secondo il Decreto Cura Italia, i produttori di mascherine potevano utilizzare materiale non tossico, lavabile e con un grado di filtrazione fino a 5 micron e, in più, non vi era l’obbligo del marchio CE – bastava un’autodichiarazione -.
Anche il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli ha commentato l’accaduto. “Il Partito democratico auspica che l’inchiesta sulle forniture di mascherine possa concludersi rapidamente e con chiarezza, nell’interesse dell’onorabilità della Regione e dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, che hanno diritto di esser certi del buon uso delle risorse pubbliche – ha affermato Shaurli -. Nel pieno rispetto delle prerogative della magistratura, vogliamo esprimere l’auspicio che le risultanze delle indagini porteranno a sgombrare ogni ombra, perché vorremmo che l’immagine del Friuli Venezia Giulia rimanga il più possibile distante da vicissitudini giudiziarie come quelle della Lombardia”.