Dopo il picco di casi all’estero, un caso seguito a Trieste.
“Abbiamo avviato una capillare azione di tracciamento a seguito di un nuovo caso positivo rilevato a Trieste. Oltre una trentina di tamponi hanno portato all’emersione di nuove positività, quasi tutte asintomatiche: tre all’interno del nucleo familiare e altre quattro nell’ambiente di lavoro riconducibile al settore dell’export. Restiamo in attesa dell’esito delle indagini”.
I timori per il picco di casi in Croazia.
Lo ha comunicato questo pomeriggio il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi. Come ha spiegato lo stesso Riccardi, la procedura di tracciamento è tutt’ora in atto e comprende i contatti avuti dalle persone trovate positive al tampone. “In questo modo – ha spiegato il vicegovernatore – stiamo lavorando per circoscrivere l’infezione che potrebbe avere origine da persone arrivate in Italia da Paesi d’oltre confine. Un’ipotesi che ripropone una questione che solleviamo da tempo, confermata nei casi registrati in questi ultimi giorni. La sorveglianza sanitaria non può essere diversa tra gli Stati e di fronte a questi fenomeni che stanno emergendo si ripropone il problema di conoscere le condizioni di salute di coloro che, provenendo da zone in cui i contagi stanno salendo, dovrebbero avere lo stesso livello di controlli”.
Il nuovo focolaio in Austria preoccupa anche il Fvg.
“Da qui anche la preoccupazione, più volte rimarcata in particolare da questa Amministrazione regionale, del passaggio di persone senza alcun controllo sulla rotta balcanica. Si tratta – ha concluso – di un problema che poniamo ancora da febbraio, ben prima di entrare nel lockdown”.