“Non si può gettare nel cestino, in un sol colpo, un settore che genera 625 miliardi di euro a livello europeo, milioni di posti di lavoro e che vede proprio l’Italia leader nell’economia circolare” è questa la reazione dell’eurodeputata Elena Lizzi (Lega-Identità e Democrazia) dopo il voto in seduta plenaria al regolamento sugli imballaggi che impone obiettivi stringenti ai Paesi membri e privilegia il principio del “riuso” rispetto a quello del “riciclo”.
“Noi della Lega, in collaborazione con il governo italiano, abbiamo cercato di ridurre l’impatto negativo facendo proposte concrete e sostenibili, ma l’ideologia green della Commissione continua a pesare sulle tasche di cittadini e piccole imprese, lasciando ancora nell’incertezza diversi settori industriali strategici per il made in Italy – continua Lizzi -. L’esclusione della carta e delle bioplastiche dai divieti sugli imballaggi monouso, il rinvio dei target di riuso in presenza di elevati tassi di riciclo, come in Italia, e l’esclusione di settori strategici come il vitivinicolo dai target di riuso mostra la nostra capacità di proteggere le peculiarità di settori cruciali per l’economia – continua Lizzi -. Permangono, però, passaggi del regolamento poco chiari che possono avere conseguenze devastanti per settori come l’ortofrutta e il florovivaismo.
Anche in questa votazione la posizione dell’europarlamentare Elena Lizzi è rimasta negativa. “Non è stato scientificamente dimostrato – conclude – che il principio del “’riuso” abbia un impatto ambientale inferiore rispetto a quello del “riciclo”: ci saranno maggiori costi logistici, inferiori garanzie igieniche, maggior consumo della risorsa acqua (come se non fosse già questo un problema) e una vita quotidiana più complicata per imprese e cittadini”.