Le conseguenze per il Friuli Venezia Giulia sull’Ucraina.
Il prezzo del gas potrebbe crescere ancora e di conseguenza le bollette. Il porto di San Giorgio, dove arriva gran parte dell’acciaio dell’Ucraina, rischierebbe il blocco con lo scoppiare della crisi. E a ruota potrebbe soffrire anche tutto il settore delle costruzioni, messo a dura prova dallo scarseggiare di alcune materie prime. Sono questi gli effetti che lo scoppio della sempre più plausibile guerra tra Kiev e Mosca potrebbe avere in Friuli Venezia Giulia.
Sicuramente l’impatto più grande in regione potrebbe essere legato a quello del prezzo del gas, già schizzato alle stelle negli ultimi mesi. Un eventuale conflitto potrebbe portare ad una riduzione delle forniture, che proprio attraverso i Paesi dell’Est passano per arrivare a noi dalla Russia, e quindi ad un ulteriore rialzo dei prezzi. Ma non andrà meglio a settori come l’edilizia che sull’acciaio, importato in buona parte proprio dall’Ucraina, fa affidamento per le costruzioni.
L’acciaio arriva poi principalmente al porto di San Giorgio. La guerra potrebbe bloccare la partenza delle navi e delle industrie nella nazione congelando anche il porto industriale friulano, con ripercussioni sull’occupazione. In tutto questo scenario, per nulla roseo, si registrerà probabilmente un aumento dell’offerta di badanti o di personale per l’assistenza domiciliari: molte hanno infatti nazionalità ucraina.