Il green pass in Fvg.
Dall’emissione del certificato verde collegato al coronavirus alla digitalizzazione anche della ricetta bianca dopo che da tempo è stata digitalizzata quella rossa fino all’innovare la cartella clinica digitale che ormai ha 20 anni di vita. Sono i progetti a cui sta lavorando la Regione in Fvg, presentanti durante i lavori della III Commissione consiliare, presieduta da Ivo Moras (Lega) e riunitasi alla presenza del vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, per analizzare le parti di competenza del programma di lavoro della Commissione europea 2021.
L’importanza delle banche dati regionali.
Il Servizio sanitario regionale del Friuli Venezia Giulia è tra gli unici, a livello europeo, ad avere un sistema informativo sanitario e sociale integrato, con un’importante storicità presente nelle banche dati e nei registri, è quindi stato detto alla Commissione. Tra gli obiettivi del decennio digitale europeo, che guarda al 2030, è previsto che il 100% delle cartelle cliniche siano digitalizzate e disponibili online. Considerato l’elevato livello di informatizzazione del nostro Ssr, nonché i prossimi investimenti che utilizzeranno anche il contribuito dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la Regione presidierà gli interventi proposti a livello europeo.
La piattaforma Sesamo.
Quanto ai documenti scaricabili dalla piattaforma elettronica di Servizi salute in mobilità (Sesamo), che oggi interessano il cittadino in particolare per quanto attiene la Covid-19, dai ricoveri ai tamponi e alle vaccinazioni, si è appreso che, dagli 11.015 cittadini che lo hanno utilizzato per 57.633 accessi e 12.487 fascicoli sanitari elettronici (Fse) consultati nel 2019, si è passati a 158.855 cittadini a maggio 2021, per 2.235.410 accessi e 191.227 Fse consultati, registrando il 71% in più di accessi rispetto al medesimo periodo del 2020.
La sfida ora è il caricamento automatico, tramite Sesamo, nel Fse del Digital Green Certificate (Dgc), il certificato verde che attesterà la vaccinazione, la guarigione e l’effettuazione di test molecolari o antigenici per la ricerca del Sars-Cov-2. Sperimentale a livello nazionale dal 15 giugno prossimo e dal primo luglio a livello di Unione europea, conterrà un codice a barre bidimensionale (QRcode) e avrà un identificativo unico nazionale. Il Dgc sarà gratuito e disponibile in due lingue, italiano e inglese.
Un network transfrontaliero.
Guardando all’aspetto internazionale, la direzione Salute ha parlato anche dei nuovi servizi sanitari elettronici transfrontalieri che entreranno gradualmente in funzione in 25 paesi dell’Ue entro la fine del 2025, oltre al progetto, iniziato il primo aprile 2017 e che terminerà il 30 giugno 2022 per la costruzione di un network di servizi sanitari transfrontalieri voluto per dare ai cittadini dell’area del Gruppo europeo di cooperazione territoriale Gorizia-Nova Gorica (Gect GO) la possibilità di utilizzare servizi sanitari da entrambe le parti del confine, indipendentemente dallo stato di provenienza.
In chiusura, il vicegovernatore Riccardi ha evidenziato come il Friuli Venezia Giulia possieda un grande patrimonio di dati informatizzati che, però, viene utilizzato in modo limitato. Inoltre, la gestione della pandemia ha messo in evidenza come non ci si possa limitare a creare un sistema interconnesso a livello regionale, ma deve essere nazionale se non internazionale. Anche la questione della vaccinazione dei turisti impone una interconnessione tra tutte le Aziende sanitarie delle Regioni. Il fatto, poi, che il Fvg possieda sui ricoveri dati digitalizzato già a partire dal 1979 dimostra come sia una Regione da sempre all’avanguardia.