Girato in Friuli Venezia Giulia, il film d’esordio di Margherita Vicario arriva al cinema

Margherita Vicario debutta alla regia con Gloria!

Attrice e cantautrice, Margherita Vicario debutta alla regia con Gloria!, film che porta sullo schermo la storia di Teresa, giovane dal talento visionario nella Venezia di fine ‘700. Girato in Friuli Venezia Giulia, con il contributo di FVG Film Commission – PromoTurismoFVG, il film sarà accompagnato in sala dalla regista e dall’attrice Galatea Bellugi, ospiti martedì 16 aprile al Visionario di Udine alle ore 19.00 e a Cinemazero di Pordenone al termine della proiezione delle ore 21.00.

All’alba dell’anno 1800, poco lontano da Venezia, si staglia l’istituto Sant’Ignazio, una via di mezzo tra un orfanotrofio, un conservatorio e un convento. Qui vive Teresa, una giovane donna con un dono speciale: un talento visionario che le consente di ascoltare il mondo che la circonda e trasformarlo, animandolo di una musica nuova, contemporanea, fuori dal suo tempo. Un incanto… che si spezza quando la realtà fa incursione e la riporta ai suoi doveri. Sì, perché al convento per tutti è la Muta, una sguattera che vive silenziosa e solitaria. Ma le cose per lei stanno per cambiare.

Gloria! parla dell’immaginazione, della fantasia e del talento di tutte le compositrici che, come fiori lasciati seccare, sono rimaste nascoste tra le pagine della Storia. “Nel mio lavoro di cantautrice, da anni mi scontro con la stessa domanda: cosa ne pensi della situazione delle donne nella musica oggi? Bene, per cercare una risposta esaustiva, sono iniziate le ricerche che mi hanno portato a scrivere Gloria!– dice Margherita Vicario – Ripercorrendo la storia delle compositrici italiane ed europee, la cosa per me più curiosa è stata scoprire l’affascinante mondo dei quattro Ospedali di Venezia e delle Figlie di Choro. Gli Ospedali erano istituti assistenziali femminili che impartivano la più alta formazione musicale. […] Ma, nonostante la formazione d’eccellenza, queste artiste non potevano fare della musica una professione. Mi sono detta: è impossibile che non ci fossero velleità creative in queste ragazze, che di fatto erano straordinarie autrici e compositrici e perché ne sono passate così poche alla Storia?