In Friuli Venezia Giulia la Giornata regionale della Riconoscenza.
Centosessantanove nomi hanno riecheggiato nell’auditorium della Regione a Udine: sono i donatori di organi che tra 2019 e 2022 hanno permesso la sopravvivenza di tantissimi malati e i cui parenti in occasione della Giornata regionale della Riconoscenza, ripartita dopo lo stop pandemico, hanno ricevuto un attestato per il sacrificio civile compiuto.
La toccante testimonianza della madre di Silvia Piccini.
Tra essi è intervenuta Dejanira Reyes, madre Silvia Piccini, la giovane di 17 anni di Gradisca di Sedegliano morta nel 2021 investita da un’auto mentre si allenava da ciclista, e la cui donazione ha consentito la sopravvivenza di diversi malati, in particolare di 6 bambini. Alcuni anni prima, ha raccontato, parlando del caso di Eluana Englaro si fecero reciprocamente una promessa: in caso di coma della madre Silvia avrebbe acconsentito l’eutanasia e in caso di morte di Silvia la madre avrebbe autorizzato la donazione di tutti i suoi organi. Per altro, Silvia aveva l’intenzione di proseguire gli studi per diventare medico. Purtroppo, due anni dopo Dejanira Reyes si trovò difronte proprio a questa drammatica situazione.
La mattinata è stata densa di molti altri momenti di profonda emozione per i tanti presenti. “La donazione di organi è un atto volontario che rappresenta la più alta forma di altruismo nei confronti di sconosciuti” ha detto Domenico Montanaro, presidente dell’Ado Fvg promotore della cerimonia assieme al Centro regionale trapianti presente con Roberto Peressutti e, in rappresentanza dello Stato, alla Prefettura di Udine guidata da Domenico Lione.
Il ricordo di Nicholas Green
È stato ricordato che ricorrono esattamente i trent’anni dal caso di Nicholas Green, il bambino statunitense, vittima a sette anni di un assassinio sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, i cui genitori decisero di donare gli organi dando una vera svolta alla cultura della donazione in Italia. “Questo atto – ha detto l’arcivescovo di Udine monsignor Riccardo Lamba – è un esempio di vita cristiana e, alla vigilia del Giubileo della Speranza, è un segno concreto proprio di questa”.
Premiati anche i medici.
Durante la cerimonia presenta dalla past president Gloria Aita, sono state conferite targhe di benemerenza a luminari medici che hanno operato in regione: Ugolino Livi già direttore di Cardiochirurgia, Andrea Risaliti e Fabrizio Bresadola già entrambi direttori della clinica chirurgica per il trapianto di rene e fegato e Amato De Monte, già direttore di medicina intensiva.
Menzioni alla memoria, infine, sono state conferite a Cesare Puricelli, direttore di anestesia e rianimazione e protagonista del primo trapianto di cuore in regione, Francesco Giordano già direttore del Centro regionale trapianti, Nevio Toneatto, presidente nazionale dei trapiantati di cuore e Leo Udina presidente dell’Associazione nazionale emodializzati. Ha preso la parola, poi, anche uno dei fondatori e presidente onorario dell’Ado Fvg, Claudio Pittin, che ha ricordato le persone fondamentali che si sono avvicendate nel corso degli anni, dal 1976 a oggi, alla guida di un’associazione che riunisce 38mila iscritti di tutta la nostra regione.
Presente anche tutto il mondo del sistema sanitario che è coinvolto nell’attività dei trapianti, dai medici agli infermieri. “Il dono degli organi è spinto dalla volontà che altri non soffrano il dramma che proviamo noi” ha detto infine l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, ringraziando con commozione i parenti dei donatori.