Il gioco della morra in Friuli.
Il clima goliardico che si respira al ‘Circolo della morra‘, contornato da un paesaggio fiabesco in cima al Castello di Udine, coinvolge tutti. Da qualche giorno il circolo ha spento 40 candeline, orgoglio di un’antica tradizione molto sentita nella nostra regione, in grado di accumunare diverse generazioni.
Ci sono, infatti, uomini di qualsiasi età che, con entusiasmo e puro spirito sportivo, si ritrovano con lo scopo di passare qualche ora assieme agli amici. Due giocatori, uno di fronte all’altro, devono indovinare la somma delle dita mostrate da loro stessi dopo aver fatto oscillare la mano chiusa.
Da sempre oggetto di discussione da parte di sostenitori ma anche di detrattori, questo antico gioco, bandito dai locali pubblici dall’inizio degli anni ’30, sembra ora, finalmente, risalire la china ed avere il giusto risalto, ma soprattutto la corretta posizione all’interno dei giochi ammessi nei locali del Friuli. Sembra infatti procedere in maniera positiva la mozione che il consigliere regionale Leonardo Barberio ha presentato in merito, dove viene richiesto di depennare il gioco della Morra da quella sorta di lista nera dei giochi vietati nei locali pubblici. “Tengo alle nostre tradizioni – ha spiegato Barberio – e faccio notare che la morra è riconosciuta come disciplina sportiva dal Coni, tra i giochi e sport tradizionali”.
Il presidente del circolo della Morra FVG, Riccardo Civaschi, vuole tenere alto l’orgoglio, ma soprattutto la dignità di questa forma molto radicata di socializzazione e divertimento della nostra terra. “Rispetto e correttezza sono al primo posto per quanto riguarda il comportamento che devono tenere tutti i soci. Io gioco da trent’anni, ed onestamente non ho mai visto nulla di diverso da quanto si possa verificare in moltissime altre situazioni sportive – spiega Civaschi – . Il mio sogno è quello di convincere gli educatori a portare i bambini ad assistere alle nostre gare, così che possano rendersi conto che non si tratta di quel gioco così ingiustamente demonizzato nel corso degli anni. Tutt’altro. Il beneficio che ne deriva da questo tipo di attività è oramai noto, addirittura dai neurochirurghi, che ne riconoscono l’effetto salutare. Memoria, prontezza di riflessi e sincronia sono requisiti fondamentali che si sviluppano in maniera esponenziale, partita dopo partita. Ci sono soci che hanno da un pezzo superato gli ottant’anni, ed hanno una lucidità invidiabile”, continua il presidente.
Quella del “circolo della Morra”, sembra inoltre, essere diventata una vera e propria famiglia. Oltre ai soci, al timoniere, ed al consiglio composto da 12 elementi, sono diverse le figure che guidano la nave. Il vicepresidente, Rudi Croatto, il direttore tecnico Italo Lavia, il segretario generale Filippo Facile, ed il segretario, Daniele De Marco. Una delle numerose iniziative degne di nota risale proprio nel periodo della pandemia, nel 2020. Il circolo, infatti, ha donato il costo che avrebbe sostenuto per le gare all’ ANA di Udine, permettendo così l’acquisto di un ventilatore polmonare. È in programma, inoltre, l’uscita di un libro, prevista per il 17 dicembre, dal titolo “Il 16simo punto atto secondo”, che racconterà la storia del circolo dal ’97 ad oggi. Quattordici anni di storia, di aneddoti, di vicissitudini narrate con la goliardia, rigorosamente professionale, che caratterizza da sempre questa grande famiglia.