I giochi della tradizione del Friuli.
Fionde, bocce, carte, tabelloni, dadi. Sono alcuni degli oggetti con cui gli abitanti del Friuli nell’antichità e nella modernità hanno passato le loro ore più felici. E oggi parleremo proprio di questo, ovvero dei giochi vecchi e nuovi legati indissolubilmente alla tradizione regionale e che vengono ancora praticati. Buon divertimento.
Nel 2019 due associazioni friulane parteciparono alla XVII edizione di Tocatì, il più celebre festival internazionale dedicato ai giochi in strada. Due le discipline proposte: le Fionde e la Pljočka. La prima, come si intuisce dal nome, si gioca proprio con le fionde e consiste nel colpire dei bersagli posti a diverse distanze con biglie di vetro o piccoli sassi. La seconda, il cui nome significa “lastra di pietra”, è un gioco simile alle bocce in cui si lancia un boccino e si cerca di colpirlo con la lastra. Si gioca a squadre (da due a quattro giocatori) e su un terreno necessariamente piatto e compatto.
Oltre a quella legata ai giochi “di strada”, il Friuli Venezia Giulia vanta anche una lunghissima tradizione legata alle carte. E nonostante i giochi di carte si siano “spostati” da qualche anno nei casinò online, la magia di discipline come il Madrasso è rimasta intatta e si può respirare ancora oggi.
Proprio il Madrasso è una delle discipline più note nel territorio regionale e una delle poche che è arrivata intatta fino ai nostri giorni. Si gioca in quattro, a coppie di due, e le regole sono un divertente mix tra quelle della briscola e del tresette.
Come nella prima esiste una briscola, determinata casualmente dal mazziere, e come nel secondo i giocatori sono obbligati a rispondere con lo stesso seme. O in alternativa, se non lo hanno in mano, a tagliare con la briscola, detta anche trionfo. Ogni partita si compone di dieci basi e ognuna di esse termina quando tutti i partecipanti hanno esaurito le proprie dieci carte. L’asso e il tre sono detti carichi o pezzi e hanno il valore più alto del mazzo. Molto particolare il calcolo dei punteggi: l’obiettivo è quello di raggiungere i 770 punti (conteggiando la somma dei propri punti e sottraendolo a 1300, ovvero il monte punti delle dieci basi). La coppia che ci arriva per prima vince la partita. Se nessuna delle due raggiunge il target si prosegue a oltranza per massimo altre due basi.
Da qualche anno a Madrasso, così come a briscola, a tresette e a tutti i giochi moderni e non, è possibile giocare anche con il mazzo di carte Matarane da collezione. Realizzate in tiratura limitata da una serie di disegnatori originari del Friuli (tra cui spiccano i nomi di Francesco Tullio Altan, Giorgio Giaiotto, Pia Valentis e Daniel Cuello), le Matarane rivisitano in chiave satirica le carte della tradizione regionale e rappresentano un bellissimo omaggio alla storia del territorio.
Chiudiamo la nostra rassegna con il Frico, ovvero il gioco di carte da tavolo che mette in scena con ironia la secolare diatriba campanilistica che contrappone Udine e Trieste. Obiettivo quello di conquistare i comuni friulani e i rioni triestini, separati dalla zona cuscinetto della Bisiacheria. I partecipanti (sei al massimo) possono scegliere da che parte schierarsi e quale delle due fazioni interpretare: per i triestini ci sono a disposizione bobe, legere e nagane mentre i friulani sono schierati con citadins, contadins e cjargnei. A seconda della scelta si gioca con un mazzo di quaranta carte che raffigurano personaggi caratteristici di entrambe le tradizioni locali.
Una volta stabilito se utilizzare le carte triestine o quelle friulane si piazza sul tavolo il tabellone da gioco, suddiviso in 36 zone e si iniziano a muovere le armate, pronte alla conquista dei territori dei rivali, in una sorta di moderno Risiko regionale. Un gioco volutamente ironico ma il cui obiettivo è quello molto più nobile e importante di migliorare la conoscenza della storia, delle tradizioni e dei personaggi del Friuli Venezia Giulia.