I fondi Pnrr per il Fvg
Il Pnrr ha fruttato al Fvg quasi due miliardi di euro: per la precisione, i fondi a disposizione della regione ammontano a oltre 1,778 miliardi.
Ad agosto, il totale era di circa circa 1,59 miliardi di euro, di cui il 28 per cento destinato alla Regione (pari a circa 443 milioni), altrettanti ai Comuni e il resto ad altri enti del territorio.
Ma a cosa serviranno? La voce più consistente tra gli investimenti assegnati già messi a bilancio è quella dedicata alla salute e alla resilienza economica e sociale, con oltre 129 milioni; al secondo posto per investimenti c’è la transizione green con quasi 93 milioni, seguita da coesione sociale per 83 milioni di euro; 27,6 milioni vanno per la trasformazione digitale e 4,6 per la crescita sostenibile.
Entrano più nello specifico di alcune voci, sono quasi 160 i milioni che verranno investiti sull’edilizia ospedaliera e l’assistenza sanitaria territoriale; oltre 65 milioni serviranno per opere di mitigazione del rischio idrogeologico e 61 andranno alla voce dell’edilizia residenziale pubblica; altri 46 per la rete ferroviaria e 15 per l’edilizia scolastica. Su quest’ultimo capitolo di spesa, a investire saranno anche i Comuni, per un totale di oltre 138 milioni di euro sul territorio.
Per quanto riguarda le amministrazioni locali, gli investimenti più consistenti, dopo le scuole, saranno sui progetti di rigenerazione urbana (più di 77 milioni di euro) mentre 30 milioni serviranno per l’inclusione sociale; 27 per il patrimonio culturale e 10 per la mobilità sostenibile. Contributi “pesanti” arrivano al Comune di Trieste dove 40 milioni andranno per la famosa cabinovia, che tante polemiche sta creando, e altrettanti per la rigenerazione del Porto Vecchio.
Da agosto in poi, sono però arrivati altri fondi del Pnrr alla Regione, con 151 milioni che sono stati distribuiti soprattutto ai Comuni per piccole opere che favoriscono la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica (76 milioni); all’ambito dell’istruzione (34 milioni); alla cultura (15,6 milioni); all’adeguamento strutturale dei centri per l’impiego (9,6 milioni) e alla digitalizzazione (7,6). Infine, ulteriori 131 milioni sono stati destinati a investimenti in ricerca.