Nei primi nove mesi del 2024, il mercato immobiliare del Friuli Venezia Giulia ha registrato un moderato aumento delle transazioni, con un incremento del 2-3% rispetto all’anno precedente. Il dato, in linea con il trend positivo degli ultimi anni, è accompagnato da una crescita simile dei valori immobiliari. Lo ha sottolineato Stefano Nursi, presidente regionale della Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip), presentando il bollettino di ottobre a Trieste.
Una delle dinamiche più rilevanti riguarda l’aumento delle locazioni brevi a uso turistico, fenomeno che risponde alla crescente domanda di turismo ma che ha anche messo sotto pressione il mercato degli affitti residenziali. Questo boom delle locazioni turistiche (in particolare a Trieste) ha reso difficile per molte famiglie trovare case in affitto sul mercato tradizionale, accentuando così le sfide per la popolazione locale.
Nursi ha fornito una panoramica del patrimonio immobiliare regionale: il Friuli Venezia Giulia conta circa 730mila unità immobiliari, di cui ben 180mila risultano vuote. Le famiglie sono 570mila, e il 60% di queste sarà composto, entro i prossimi cinque anni, da uno o due componenti, a causa del calo demografico in corso. “L’inverno demografico sta modificando anche il mercato immobiliare”, ha osservato Nursi.
Filippo Avanzini, presidente provinciale Fiaip di Trieste, ha evidenziato come questa tendenza sia già visibile in città, dove il 50% dei nuclei familiari è costituito da una sola persona. Questo fenomeno spinge la domanda di mono e bilocali, mentre gran parte degli appartamenti destinati alla locazione residenziale e per studenti è stata dirottata verso il mercato turistico, facendo aumentare i prezzi degli affitti disponibili. Tuttavia, Avanzini ha precisato che nel 2024 non si è verificata la crisi immobiliare paventata a inizio anno, sebbene i prezzi continuino a crescere dell’1-2% annuo e l’offerta, soprattutto residenziale, sia in contrazione.
A Udine, che rappresenta il 40% delle compravendite regionali, il secondo trimestre del 2024 ha visto un aumento dell’1,2% delle transazioni rispetto al 2023. Questo incremento è stato favorito dal calo dei tassi dei mutui e dalla preferenza per gli immobili rispetto agli affitti, con una crescente attenzione verso edifici a basso consumo energetico.
Pordenone, invece, ha avuto un inizio di 2024 più stabile. Il primo semestre ha registrato un calo del 15% delle vendite, seguito da una leggera ripresa (+5%) nella seconda metà dell’anno. I prezzi delle case sono cresciuti del 2-3%, mentre la domanda di affitti è aumentata, soprattutto da parte di giovani lavoratori e famiglie che rimandano l’acquisto della casa.
In controtendenza rispetto al calo generale del mercato immobiliare regionale, Gorizia ha chiuso il 2023 con una crescita del 2,3%, sostenuta dal ruolo di Capitale europea della Cultura 2025. Tuttavia, la Fiaip ha segnalato una carenza di strutture adeguate per accogliere i visitatori attesi, con alberghi e affittacamere non sufficienti per gestire l’afflusso previsto. L’incertezza sui flussi turistici post-2025 frena gli investimenti da parte di imprese e privati. Nel capoluogo, la richiesta di monolocali è in aumento, mentre cala l’interesse per gli uffici, acquistati solo se riconvertibili in residenziale. Grossa la difficoltà a trovare appartamenti in affitto è evidente. Nella provincia isontina, è Grado a mantenere i prezzi immobiliari più alti, grazie a una crescente domanda da parte di acquirenti stranieri.