Ora la manovra di bilancio passerà al vaglio del Consiglio regionale del Fvg.
Una manovra di bilancio da record, quella che a dicembre il Consiglio regionale del Fvg sarà chiamato a valutare: le risorse passano dai 5,724 miliardi di euro del 2024 a 6,241 miliardi di euro attuali, con un aumento di 517 milioni di euro rispetto allo scorso anno, pari al 9 per cento in più.
A sciorinare tutti i dati, è stata l’assessore regionale alle finanze, Barbara Zilli, intervenuta alla riunione della I Commissione consiliare integrata per l’illustrazione della legge di Stabilità. “Un dato altrettanto rilevante – ha detto -, è l’incremento delle risorse manovrabili registrato negli ultimi due anni: rispetto ai 5,082 miliardi di euro del 2023 l’aumento è stato di 1,159 miliardi, più del 20 per cento. Risorse che ci permettono di dare continuità alle scelte politiche compiute in questi anni, dai contributi per il fotovoltaico a famiglie e imprese, alle iniziative per le famiglie e i giovani e le parti più fragili della nostra società come gli anziani”.
L’assessore ha poi specificato che le stime delle entrate restano ancorate al criterio della prudenza, giustificata non solo da un quadro macroeconomico non del tutto esente da rischi ma anche dalle riforme fiscali attese nella legge di bilancio dello Stato in questo contesto. “Le scelte di destinazione della spesa sono state guidate dalla necessità di dare sostegno, in modo consistente e fin dall’avvio della programmazione di bilancio, ai comparti maggiormente alimentati dalla spesa corrente”.
Le priorità.
Zilli ha poi illustrato le priorità di spesa, a partire dalla sanità: “La maggior parte dell’incremento delle risorse manovrabili è destinato al sostegno del sistema sanitario regionale che aumenta le sue dotazioni di ben 371 milioni di euro – ha proseguito Zilli -: un incremento del 12 per cento, quindi superiore all’aumento delle risorse manovrabili nel loro complesso (9 per cento). Significativi anche l’incremento delle dotazioni per Diritti sociali, politiche sociali e famiglia, che
tiene conto della recente iniziativa in materia di integrazione al reddito degli anziani e quello per le autonomie locali, dove l’incremento del Fondo unico comunale si accompagna alla
riduzione del contributo alla finanza pubblica. In sintesi, un bilancio che incrementa la parte corrente nei comparti maggiormente legati alle prestazioni in favore della persona“.
In conclusione, Zilli ha voluto precisare che “la vocazione naturale della Giunta, ovvero la spesa di investimento, non rimane sopita, anzi continuiamo a irrobustire tutte le linee di finanziamento avviate in questi anni. L’ammontare delle risorse destinate agli investimenti continua ad essere consistente anche nel bilancio 2025, oltre 800 milioni di euro, ma si tratta di un importo che, sono certa, si incrementerà nel corso dei lavori d’Aula e, in ogni caso, con la prossima manovra di assestamento di bilancio 2025″.
Le ripartizioni dei fondi.
Entrando nello specifico delle voci più rilevanti assegnate alle direzioni regionali con la legge di Stabilità, alla Salute, politiche sociali e disabilità sono destinati 3,56 miliardi di euro, ad Autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza sono riservati 675 milioni di euro, per Infrastrutture e territorio sono stanziati 594 milioni di euro, a Lavoro, formazione, istruzione e famiglia 235 milioni.
E ancora, ad Attività produttive e turismo 159 milioni, alla Difesa dell’ambiente, energia e
viluppo sostenibile 185 milioni, alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche 112 milioni, al Patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi 123 milioni, a Cultura e sport quasi 92 milioni e, infine, alla Protezione civile Fvg sono destinati 15,51 milioni di euro.
La discussione.
Il presidente del Consiglio delle autonomie locali (Cal), Giorgio Baiutti, ha riportato il parere degli enti locali che “hanno riconosciuto la bontà del provvedimento, trovando apprezzabili i fondi destinati all’efficientamento energetico e alla riqualificazione delle aree verdi, quelli destinati al completamento dei progetti già finanziati, quelli per la protezione civile e gli investimenti per i musei locali, viabilità ed infrastrutture”. Baiuttti ha portato a conoscenza della Commissione anche alcune necessità avanzate dai Comuni “come fondi per le attrezzature di manutenzione, per le mense biologiche e per i servizi assistenziali”.
Tra i consiglieri, Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha chiesto “quali sono gli effetti del recente accordo finanziario Stato-Regione sulla legge di Stabilità”. Per Andrea Carli (Pd) “è una manovra positiva, con risorse aumentate del 23% nel giro di due anni”. Il consigliere dem si è però soffermato sulle risorse destinate alle Autonomie locali che “sono state incrementate molto meno”.
Marco Putto (Patto per l’Autonomia – Civica Fvg) ha chiesto “quante sono le risorse manovrabili non ancora allocate”, mentre il collega e capogruppo di partito, Massimo Moretuzzo, è tornato
a focalizzarsi sui patti finanziari Stato-Regione, rimarcando quelle che, a suo dire, “sono state le mancanze da parte del presidente Fedriga nel mettere a conoscenza i consiglieri dell’Opposizione delle risultanze degli accordi e la cui documentazione è stata inviata soltanto nel pomeriggio del primo giorno di Aula, dopo che, peraltro, vi era già stato l’intervento a riguardo. Un modo non dei migliori per iniziare la discussione sulla Stablità 2025”.
Carlo Bolzonello (Fedriga presidente) ha chiesto invece “quante risorse di quelle destinate ai Comuni, vengano effettivamente poi impegnate” Il capogruppo del Pd, Diego Moretti ha infine cercato alcuni chiarimenti in merito agli accantonamenti.
In replica, Zilli ha rimarcato “il percorso virtuoso dell’Amministrazione regionale che, grazie agli investimenti imponenti, aiuta e affianca le realtà territoriali del Fvg”, mentre sulle risorse allocate agli enti locali “c’è un monitoraggio in corso”. L’assessore ha inoltre anticipato che “ci sono 86 milioni euro ancora da allocare e che saranno oggetto di emendamenti di Giunta”.
Sui patti Stato-Regione ha rimarcato che “la rinegoziazione delle tempistiche, con l’estensione degli accordi fino al 2033, è stato un risultato importante che permette di avere certezza anche sui numeri del 2027. Questa legge di Stabilità 2025 – ha concluso Zilli – punta a irrobustire le linee di intervento a vantaggio di tutti i comparti della Regioni”.