I dati sulla diffusione del tumore al seno in Fvg.
Il Fvg registra una più alta incidenza di tumori al seno: le diagnosi sono circa 1.300 ogni anno, pari a 170 casi ogni 100 mila donne, superiore alla media italiana.
Tra i fattori che possono influenzare l’incidenza, la maggiore longevità rispetto ad altre Regioni italiane e la buona adesione agli esami di screening, con circa 6 donne su 10 che si sottopongono regolarmente alla mammografia. A preoccupare, però, sono alcuni comportamenti a rischio, come l’eccessivo consumo di alcol.
I numeri sono stati illustrati in occasione del Focus sul Carcinoma Mammario, il convegno scientifico che da 20 anni riunisce in Friuli esperti nazionali ed internazionali sulla neoplasia, con oltre 500 i partecipanti all’evento. “L’alcol è uno dei più rilevanti fattori di rischio del tumore del seno anche se vi è una tendenza a sottovalutarlo – ha detto Saverio Cinieri, presidente dell’associazione italiana oncologia medica (Aiom) -. Non va assolutamente criminalizzato il consumo di bevande, come vino e birra, però numerose pubblicazioni scientifiche hanno evidenziato il collegamento con la neoplasia mammaria. Vi sono poi altri fattori di rischio conclamati come quelli riproduttivi-ormonali tra cui il menarca precoce, una menopausa tardiva, la nulliparità o l’età più avanzata alla prima gravidanza. Infine, non va dimenticata la sedentarietà, una ‘malattia’ che colpisce il 31% degli adulti italiani e il 18% della popolazione del Fvg”.
“A partire dal 2000, abbiamo osservato un graduale incremento della sopravvivenza (passata dal 76 al 90 per cento circa, ndr) e, oggi, oltre 22mila donne vivono in Regione con una diagnosi di tumore mammario – afferma Fabio Puglisi, professore di Oncologia Medica dell’Università di Udine, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica presso l’Irccs Cro di Aviano e responsabile scientifico del convegno -. È un dato in linea con quello nazionale e la prognosi delle donne che si ammalano è in costante miglioramento grazie all’introduzione di farmaci innovativi e all’incremento delle diagnosi precoci. In Regione il programma di screening mammografico si rivela efficiente, come dimostrato dalla capacità di recuperare in breve tempo gli esami non effettuati a causa del Covid-19. La malattia ha comunque un forte impatto sul nostro sistema sanitario regionale e dobbiamo agire per agevolare i percorsi di cura e per migliorare la prevenzione primaria”.