In Friuli Venezia Giulia solo il 22,9% delle imprese sono guidate da donne.
Nonostante il Friuli Venezia Giulia registri un tasso di occupazione femminile tra i più alti d’Italia, pari al 65,4%, le imprese guidate da donne rimangono una minoranza. Secondo i dati dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, in regione, le aziende al femminile sono poco meno di 20.000, rappresentando il 22,9% del totale.
Questo dato è in linea con la media nazionale del 22,7%, ma il Friuli Venezia Giulia si colloca al 14° posto tra le regioni italiane per incidenza di imprese femminili, lontano dal primato del Molise e con il Trentino-Alto Adige in fondo alla classifica.
Dal punto di vista territoriale, Gorizia si distingue con il 23,4% di imprese femminili (pari a 1.983 partite iva, 55° in Italia), seguita da Udine con il 23,2% (9.651). Nella provincia di Trieste le aziende guidate da donne sono 3.202, il 22,9% mentre a Pordenone si registra la percentuale inferiore, ossia il 22,2% (5.137 imprese). A guidare la graduatoria nazionale è Cagliari con il 40,5% delle attività guidate da donne sul totale provinciale
Stando al rapporto della Cgia, le imprenditrici non solo rafforzano il tessuto economico locale, ma favoriscono anche l’occupazione femminile, contribuendo alla riduzione delle disuguaglianze di genere. Tuttavia, restano significativi ostacoli alla crescita dell’imprenditoria femminile, come il carico di lavoro domestico e la carenza di servizi per l’infanzia.
L’autoimprenditorialità si conferma una strada efficace per molte donne, che scelgono di avviare un’attività per rientrare nel mondo del lavoro dopo una pausa, come la maternità, o per gestire in modo più flessibile gli impegni familiari e professionali. Per molte, avviare un’impresa significa anche realizzare aspirazioni personali, ottenere indipendenza economica e perseguire obiettivi lavorativi in linea con le proprie ambizioni.