La siccità più passa il tempo e più peggiora. Manca l’acqua non solo dove è più evidente, nell’Isonzo, ma anche nei pozzi, nelle falde, da cui si preleva per irrigare i campi. La situazione interessa tutto il Friuli Venezia Giulia e per arginare un problema di cui non si vede la fine si agisce di chiusure e turnazioni per l’uso delle acque.
Le limitazioni nel Medio Friuli.
Nel Medio Friuli si stanno ulteriormente accentuando le problematiche negli impianti che prelevano acqua dalla falda freatica. Interessati anche nuovi pozzi che fino ad ora non avevano evidenziato criticità. L’irrigazione viene comunque garantita, anche se talvolta con portata inferiore rispetto a quella fornita in condizioni ordinarie.
Per quando riguarda il comprensorio irriguo di Orzano – San Giusto, nei comuni di Remanzacco e Premariacco la situazione si sta ulteriormente aggravando. La minor portata disponibile rende necessario ulteriori razionamenti rispetto a quelli già attuati. Si prevede di dimezzare ulteriormente la durata del turno irriguo per le soie di primo raccolto: Ma non è finita qui, si lascia il margine di poter interrompere completamente l’irrigazione su tali colture nel caso non basti per tutti. Viene comunque lasciata libertà di decisione alle aziende agricole. Queste possono gestire il proprio volume d’acqua a disposizione sulle colture, così da valutare se fornire acqua alle soie piuttosto che al mais, ma sempre nell’ambito del proprio volume disponibile.
Siccità a Tagliamento e Ledra
Qui non bastano le integrazioni di A2A S.p.A. dal serbatoio dell’Ambiesta. In assenza di precipitazioni nel bacino montano del Tagliamento, la situazione andrà ulteriormente ad aggravarsi con possibili ripercussioni anche sui canali di valle. In questi ultimi però si sono già verificati cali di portata con temporanee fuori servizio degli impianti di pompaggio. Una situazione che è stata risolta appena la situazione lo ha consentito.
Data la situazione è stato quindi stabilita la chiusura di ulteriori canali secondari e terziari; in particolare dal 23 luglio verranno chiusi gli usi domestici di Carpacco e Dignano, mentre per il 28 luglio è prevista la chiusura completa del canale di Trivignano. Successivamente verrà valutata l‘interruzione dell’irrigazione straordinaria (irrigazione su terreni non iscritti al catasto consortile) effettuata con prelievo d’acqua dai canali del sistema derivatorio Ledra Tagliamento.
Bassa occidentale e orientale e il torrente Torre a Zompitta.
In questo caso le zone più in difficoltà si confermano quelle della zona occidentale, in particolare nei comuni di Pocenia e Rivignano. In vaste porzioni del territorio la più diretta conseguenza dell’ulteriore e continuo calo dell’apporto dei corsi d’acqua di risorgiva è la probabile interruzione dell’irrigazione di soccorso (effettuata con prelievo dai canali di bonifica opportunamente invasati) entro una decina di giorni. Le portate dei canali sono ancora sufficienti per l’irrigazione di soccorso (che però inizia ad essere turnata), mentre si segnala il funzionamento a pieno regime degli impianti irrigui strutturati.
Per quanto riguarda il torrente Torre a Zompitta, invece, lo scorso 20 luglio si è proceduto alla messa in asciutta della tratta iniziale della roggia Cividina e, come già anticipato, a causa della scarsità d’acqua dal 25 luglio è prevista, inoltre, la sospensione dell’irrigazione straordinaria effettuata con prelievi dalla roggia di Udine e di Palma.
Queste sono le interruzioni programmate fino ad adesso, “Nel caso in cui l’assenza di precipitazione perdurasse – avvisa la presidente del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana Rosanna Clocchiatti – dovranno essere adottate misure ulteriori rispetto a quelle già delineate in termini di chiusura canali, o di contingentamento del servizio irriguo in base alle colture in atto. La situazione continuerà ad essere costantemente monitorata”.