Lo studio dell’Arpa Fvg sull’elettromagnetismo in regione.
Le radiazioni elettromagnetiche non toccano il Friuli Venezia Giulia. In regione il limite dell’elettromagnetismo è inferiore alla soglia sia europea (80 volt/metro) sia nazionale (20 v/m). Infatti, nel 92 per cento delle misurazioni i valori non superano i 3 v/m. A dirlo è lo studio dell’Arpa Fvg, condotto per monitorare i livelli delle radiazioni soprattutto in relazione alle antenne 5G.
Su un totale di 511 misure effettuate nel 2020 mai il limite italiano è stato toccato. Inoltre, tale soglia non è stata superata nella storia dei monitoraggi condotti in regione “su un totale di 40mila controlli, il 95 per cento – riferisce Stellio Vatta, direttore Arpa– è inferiore alla metà del limite nazionale”.
“Un quadro rassicurante – rileva l’assessore regionale allo Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro -, ma non ci fermiamo qui. Saranno come minimo raddoppiati i controlli sull’elettromagnetismo e sulle possibili cause dell’inquinamento dovuto alle antenne 5G e a tutte le altre presenti sul nostro territorio”. Infatti, in Fvg gli impianti 5G in attività sono 4: due nell’Udinese, uno nel Pordenonese e uno nel Goriziano.
“Il nostro compito – commenta Scoccimarro – è di vigilare per emettere pareri utili alle amministrazioni comunali competenti in materia di autorizzazioni, ma anche di massima trasparenza verso i cittadini. Se per il primo aspetto, ai direttori e tecnici sarà chiesto anche uno sforzo personale con interventi nei Consigli comunali, l’informazione pubblica godrà di un focus specifico appositamente ideato sul sito dell’Agenzia regionale per la
protezione dell’ambiente in cui verranno pubblicati dati aggiornati, attività dell’Arpa e notizie confermate e accreditate, magari con qualche intervento specifico anti fake news”.
Infatti, sul sito di Arpa Fvg sono pubblicate tutte le informazioni disponibili sulla tecnologia 5G, con un bollettino mensile sui controlli elettromagnetici. I pareri finora rilasciati dall’Agenzia sugli impianti 5G sono 191. “Smentisco categoricamente che ci sia qualsiasi forma di accondiscendenza verso i gestori – precisa Scoccimarro -: non faremo sconti su alcun tipo di controllo“.
Come spiega Vatta, i tre pilastri dell’azione di Arpa sono il monitoraggio, l’informazione e comunicazione e l’educazione ambientale. Politiche che si inquadrano in un programma di lungo periodo, nel “percorso molto ambizioso – continua Scoccimarro – che, se condiviso da tutte le forze politiche candiderà la nostra regione quale pilota europeo nel New Green Deal. Il perno culturale è un ambientalismo dal volto umano capace
di produrre una rivoluzione culturale e comportamenti virtuosi
nell’ambito del quale lo Stato svolge una funzione di controllo
verso comportamenti non corretti”.