Le misure da organizzare per la ripresa dopo il coronavirus.
Con un totale di 1398 positivi e 245 decessi, di cui oltre centoventi solo a Trieste, è il Friuli la regione con il miglior controllo del contagio da coronavirus. Ad oggi, si stanno organizzando i piani per avviare al meglio la ripartenza, la cosiddetta “fase 2”, che terrà conto di fattori sanitari, economici e sociali.
Lo studio Smart City Index prende in considerazione questi elementi e, incrociandoli con i dati dell’epidemia di ogni territorio, valuta in che modo e in quale misura le città sono pronte per la fine dell’isolamento. L’indagine è stata elaborata dalla società di consulenza londinese Ernst & Young, che analizza i cambiamenti mondiali sulla base dell’andamento dei mercati e delle nuove scoperte digitali per una crescita responsabile delle aziende.
Secondo la ricerca, le zone che saranno più facilitate alla ripresa saranno proprio le regioni del Nord d’Italia perché le possono monitorare meglio i contagi e le tecnologie sono già pronte. Per garantire al meglio l’apertura delle attività e non solo, occorrono delle strutture sanitarie adeguate e delle misure anche tecnologiche per controllare eventuali assembramenti di persone. Proprio per permettere alla popolazione la ripresa della vita normale, lo studio sottolinea il ruolo dei comuni.
Infatti, le amministrazioni devono riorganizzare i trasporti e potenziare le telecomunicazioni in modo da rendere più fattibile il lavoro da casa e offrire servizi pubblici digitalizzati in modo da evitare code e flussi di gente negli uffici. A spiccare nel modello per la fase 2, sono Udine e Pordenone, che dispongono di infrastrutture ottime per la fine del lockdown. Infatti, queste città sono state inserite dagli studiosi nella mappa dei territori che vivranno una ripresa più facile e abbastanza al riparo da nuove infezioni.