Fondi per 249 milioni a famiglia, istruzione e lavoro. Ecco a cosa serviranno

I fondi stanziati dalla legge di Bilancio per famiglia, diritto allo studio e lavoro.

La Regione Friuli Venezia Giulia si impegna con fondi pari a oltre 249 milioni di euro per il 2025 a favore di famiglia, diritto allo studio e lavoro. Lo ha annunciato Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro, istruzione, famiglia, università e ricerca, illustrando le misure inserite e approvate nella legge di Stabilità 2025.

“La Regione conferma il proprio impegno a sostegno della famiglia e del diritto allo studio, cui vanno rispettivamente 96 e 74 milioni di euro, e prosegue le iniziative per accrescere la competitività del nostro sistema di ricerca e delle aziende puntando sull’innovazione. In questa direzione si colloca l’avvio della realizzazione di una infrastruttura permanente in fibra ottica per la comunicazione sicura nell’ambito della logistica tramite tecnologia quantistica“.

La ripartizione dei fondi.

La parte più cospicua delle risorse è destinata alla famiglia, con circa 96 milioni di euro. Sono confermati 30 milioni per la misura della Dote famiglia con una novità normativa che consente di rendicontare cifre inferiori rispetto agli importi assegnati alle famiglie per abbattere i costi di iscrizione a servizi ludici e ricreativi da parte di minori.

Vi sono poi 1,5 milioni per le sezioni primavera, 3,6 milioni per il contenimento delle rette per chi frequenta scuole materne paritarie, 22 milioni alle famiglie per l’abbattimento delle
rette nei nidi
(cui si aggiungono 7,3 milioni da FSE+) e 12 milioni per i gestori dei nidi per il contenimento delle rette. “In considerazione dell’incremento del costo del lavoro, dell’aumento delle materie prime e dell’inflazione viene data la possibilità agli enti gestori dei nidi di rivalutare le tariffe nell’anno 2025/26 nella misura massima del 6,5% oltre la variazione dell’indice FOI” ha spiegato Rosolen.

L’assessore ha poi rilevato che “assegniamo un milione per progetti del terzo settore rivolti a centri estivi, doposcuola, supporto alla genitorialità; 5 milioni per l’abbattimento del mutuo prima casa alla nascita del terzo figlio in poi, un milione per l’autonomia delle giovani coppie e ben 15 milioni per l’integrazione delle pensioni minime“.

Al diritto allo studio vanno 74,5 milioni. Di questi 3,5 milioni per Dote scuola (il contributo Dote scuola è erogato senza Isee per studenti con disabilità certificata). Garantiti 2 milioni per il comodato gratuito dei libri di testo. “Aumenteremo il contributo per l’iscrizione e la frequenza di scuole paritarie stanziando in bilancio un milione in più rispetto agli anni passati, portando quindi lo dotazione a 2,35 milioni; mentre 2,4 milioni vanno per il potenziamento dell’offerta formativa e 1,9 milioni per il Pacchetto scuola, cui si aggiungono ben 5 milioni per borse studio agli studenti universitari (oltre a 5 milioni da FSE+)” ha specificato l’assessore.

Altri 25 milioni andranno per edilizia e housing universitario cui si aggiungono 700 mila euro
di contributi straordinari alle Fondazioni ITS per acquisto o affitto di sedi. Alla formazione vanno circa 26,6 milioni, di cui 20 milioni per la formazione professionale (IeFP).

A ricerca e innovazione sono assegnati 28,5 milioni. Di questi 6,5 milioni per il sistema universitario regionale (infrastrutture e didattica), 10 milioni per progetti delle start up sulle life science. “Diamo un sostegno concreto alle strutture per l’alta formazione e un contributo 3,82 milioni per la realizzazione di una infrastruttura permanente in fibra ottica per la comunicazione sicura tramite tecnologia quantistica nell’ambito della logistica marittima, portuale e retroportuale”.

Chiude le misure il pacchetto Lavoro e professioni con 17 milioni di euro, in cui spiccano 5,4 milioni per i contratti di solidarietà difensivi; 1,5 milioni per contributi ai professionisti (internazionalizzazione, aggiornamento, avvio attività, conciliazione, certificazione qualità); 2 milioni per incentivi alle assunzioni (che vengono integrati con 8 milioni da FSE+) e 4,8 milioni per Cantieri lavoro, misure di politica attiva promosse dai Comuni per l’impiego temporaneo di persone disoccupate.