Il fine vita in Fvg e il caso di Anna.
“Il Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia deve dimostrarsi in grado di riuscire a codificare procedure e tempi certi nella gestione del ine vita”, afferma il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia – Civica Fvg Enrico Bullian, ricordando il caso di Anna, nome di fantasia di una donna triestina di 55 anni affetta da anni da sclerosi multipla, patologia irreversibile, senza possibilità di cura. “L’unica cosa che posso ancora difendere da un corpo che non mi risponde è la mia libertà di scelta”, dice Anna appellandosi al Presidente Fedriga “per il rispetto del mio diritto di scelta”.
“La Regione si impegni a garantire che ogni persona sia libera di scegliere senza condizionamenti esterni, rispettando tempistiche e procedure prestabilite”, ribadisce Bullian. “In questa direzione vanno sia la mozione di cui sono primo firmatario che abbiamo presentato prima di conoscere il caso di Anna (sottoscritta finora da 17 consiglieri regionali, ma aperta a nuove adesioni trasversali, come avvenuto nel Consiglio regionale del Veneto dove è stata approvata) sia la raccolta di sottoscrizioni per la legge regionale di iniziativa popolare promossa dall’Associazione Luca Coscioni, per la quale stiamo operando – assieme a molti volonterosi amministratori locali – come autenticatori. L’aspetto positivo è che ai banchetti e nei luoghi di raccolta firmano cittadini di qualsiasi orientamento politico, a ennesima dimostrazione che su questo argomento del riconoscimento della libertà di scelta, la società è molto più avanti delle istituzioni. La Cellula Coscioni di Gorizia continua a organizzare banchetti per la raccolta di firme oppure si possono trovare i moduli da sottoscrivere anche in numerosi municipi (Gorizia, Monfalcone, Staranzano, Ronchi dei Legionari, San Canzian d’Isonzo, Gradisca d’Isonzo, Turriaco). Il tema del “fine vita” non deve essere impostato nella logica di schieramento – conclude Bullian –, perché necessita di un allineamento delle istituzioni rispetto al diritto di autodeterminarsi che la società richiede per ciascuno di noi. L’adesione alla campagna di amministratori di tutti gli schieramenti è un buon segnale in questa direzione”.