Le grotte del Friuli Venezia Giulia.
Affascinante, ma anche inquietante: c’è un Friuli “nascosto” nel profondo che non tutti possono ammirare, è il mondo sotterraneo delle grotte della nostra regione, raccolto ora anche in un volume dal titolo “Grotte preistoriche del Friuli Venezia Giulia”.
“Oltre a essere una pubblicazione di qualità sulle cavità della nostra regione e sul loro primo utilizzo antropico è un esempio virtuoso dell’ottima collaborazione esistente in Friuli Venezia Giulia tra un grande numero di soggetti, tutti innamorati della propria terra e del suo grembo” sono le parole dall’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro.
“Questo progetto è nato e si è sviluppato infatti grazie alla proficua cooperazione tra Servizio geologico della Regione, Università degli Studi di Trieste, i Musei scientifici e archeologici di Trieste e di Udine, la Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e i gruppi e le associazioni speleologiche del nostro territorio, che ha portato all’implementazione del Catasto speleologico regionale con i dati inerenti alle grotte di interesse archeologico e paleontologico” .
L’esponente dell’Esecutivo regionale ha rimarcato che nel 2023 sono state accatastate 231 nuove cavità e 755 aggiornamenti di cavità già conosciute e, in termini di database, sono stati inseriti 25.177 nuovi dati. A questi numeri vanno aggiunti ulteriori inserimenti, provenienti da progetti specifici in essere con l’ateneo triestino, l’Ogs, il Cnr e la Federazione speleologica regionale.
Proprio attraverso l’incontro con la ricca banca dati del Catasto ragionato informatico delle grotte archeologiche (Criga) è stato possibile mettere a disposizione un patrimonio di dati archeologici che fondano le loro radici nel lavoro di generazioni di appassionati, esploratori e studiosi.