Continua a far discutere il caso “Health warning” sulle etichette del vino.
“Health warning” (avviso sulla salute) in etichetta per vino, birra e liquori in Irlanda: dopo il silenzio assenso dell’Unione europea (che apre la strada alla libertà di decisione per i singoli Stati membri) c’è preoccupazione anche da parte delle Città del Vino del Friuli Venezia Giulia per le possibili ricadute sul sistema vinicolo regionale.
“La salute va tutelata – dice il coordinatore regionale delle Città del Vino Tiziano Venturini – e su questo non si discute, ma diciamo no a opere di demonizzazione e sì invece al proseguimento della strada dell’educazione al consumo consapevole“. Nella sua posizione il Coordinamento del Friuli Venezia Giulia è allineato con l’Associazione nazionale Città del Vino, il cui presidente Angelo Radica ha fatto appello al Governo affinché intervenga in sede comunitaria in modo sia fatta chiarezza nel tutelare un comparto che rappresenta il Made in Italy nel mondo e difendere un prodotto come il vino al centro della dieta mediterranea.
“Siamo al fianco dei produttori dei nostri Comuni aderenti – aggiunge Venturini – in questa situazione che, dopo l’emergenza pandemica e i rincari delle materie prime, rischia di penalizzare ancora di più un settore così importante per il Friuli Venezia Giulia. Le etichette possono essere una semplificazione fuorviante per il consumatore, visto che non distinguono tra consumo consapevole e abuso di alcol. Non è un caso che altri Paesi produttori come Francia e Spagna siano sulla stessa linea dell’Italia: va tutelato l’export e siamo pronti a fare la nostra parte”.