Economia, il Pil della Campania cresce più di quello del Friuli.
Il Pil dell’Italia cresce, ma cresce più al Sud che al Nord: secondo lo stato di salute dell’economia fotografato da Svimez (associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno), infatti, se nel 2023 il Pil nazionale segna + 0,9% (in decelerazione rispetto al +4% del 2022, ma comunque al di sopra della media dell’Ue del +0,4%), quello delle regioni meridionali regista un +1,4 contro +1% del Nord-Ovest, +0,9% del Nord-Est e +0,4% del Centro.
Non solo: all’interno del Nord Est, il Friuli Venezia Giulia mostra (unica in Italia assieme a Toscana e Marche) un dato negativo, ossia -0,2%. A pesare, nella nostra regione, è il calo dell’attività industriale (-1,9%) che non viene compensato dalla crescita del terziario, e quello delle esportazione, che segna -13,6%.
Per quanto riguarda i quattro settori analizzati da Svimez, la nostra regione registra valori positivi soprattutto nelle costruzioni (+3,3%) e nei servizi (+0,7%). Negativa, invece, anche l’agricoltura che segna un -9,4%.
Secondo l’analisi Svimez, nel Nord-Est, è stata soprattutto la dinamica piatta del valore aggiunto industriale a contenere la crescita del Pil al +0,9% mentre i fattori climatici avversi, che hanno caratterizzato gran parte dell’anno, hanno penalizzato l’agricoltura il cui valore aggiunto è diminuito in tutte le aree d’Italia, con l’eccezione del Nord-Ovest.
Sulla crescita del PIL del Mezzogiorno ha inciso in maniera rilevante – riporta Svimez –l’avanzamento degli investimenti pubblici cresciuti, nel 2023, del 16,8% al Sud, contro il +7,2% del Centro-Nord. Nel complesso delle regioni meridionali gli investimenti in opere pubbliche sono cresciuti da 8,7 a 13 miliardi tra il 2022 e il 2023 (+50,1% contro il +37,6% nel Centro-Nord). Una dinamica sulla quale dovrebbe aver inciso significativamente il progressivo avanzamento degli investimenti del PNRR e l’accelerazione della spesa dei fondi europei della coesione in fase di chiusura del ciclo di programmazione 2014-2020.