I dubbi sulle regole in vigore da lunedì in Friuli Venezia Giulia.
Che il Friuli Venezia Giulia stia per entrare in zona gialla è praticamente sicuro. Manca ancora la firma del ministro Roberto Speranza sul decreto, ma il passaggio – vista l’incidenza dei contagi e la situazione negli ospedali – è certo.
A ciò, però, si potrebbe unire anche il debutto anticipato del Super Green Pass, che il governatore Massimiliano Fedriga avrebbe chiesto di poter adottare sul territorio regionale già da lunedì 29 novembre, in anticipo rispetto alla data ufficiale del 6 gennaio. Anche in questo caso manca il crisma dell’ufficialità, ma è più di un’ipotesi.
Dubbi e incongruenze.
In attesa di novità più concrete, tanto i clienti, quanto i gestori dei locali pubblici vivono nell’incertezza. Chi potrà entrare nel bar? E quanti potranno sedersi al tavolo del ristorante? Domande che molti operatori si stanno facendo e stanno rivolgendo alle categorie. E le incongruenze non mancano.
“Da quel che sappiamo – precisa Antonio Dalla Mora, presidente provinciale di Udine della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Confcommercio – se entreremo in zona gialla, anche chi è senza Green Pass potrà consumare all’esterno o in piedi al banco. Ci sarebbe il limite dei 4 commensali a tavola, parenti esclusi”.
E se il governo dovesse “accontentare” Fedriga, anticipando il Super Green Pass? “Cambierebbe di molto, perché verrebbe per esempio meno il tetto massimo di persone al tavolo, dando per assodato che tutti abbiano la certificazione, per fare un esempio. Però – prosegue Dalla Mora – bisognerà vedere se questa ipotesi troverà riscontro: ci vuole l’aggiornamento tecnologico per il nuovo passaporto sanitario, per esempio tramite App. Non la vedo così semplice”.
Insomma, al momento anche gli esercenti sono spiazzati: “Siamo tutti alla finestra per capire cosa succede. Siamo smarriti e anche un po’ avviliti – conclude Dalla Mora -. Accettiamo il Green Pass come strumento per non chiudere più, come un patto tra aziende e governo. Ma i dubbi in vista di lunedì restano”. Le regole per frequentare i locali, insomma, sono tutt’altro che scontate.