Problemi e ricorsi per i docenti no vax.
Sono tornati a scuola anche gli insegnanti che non hanno adempito all’obbligo vaccinale, ma non possono insegnare. I docenti non vaccinati verranno impiegati dai dirigenti scolastici in mansioni che non prevedono il contatto con gli studenti.
L’individuazione di compiti all’interno della scuola che non prevedono alcun contatto con gli studenti non è facile. Anche bidelli e personale di segreteria non sono esenti dal contatto con gli alunni. Alcuni lamentano così che i docenti che non si sono vaccinati stiano avendo un trattamento di favore, essendo fondamentalmente “pagato per non lavorare”, per svolgere compiti creati ad hoc per la situazione.
D’altra parte c’è anche lo spettro dei ricorsi, perchè il rientro a scuola degli insegnanti non vaccinati non è semplice. Il contratto dei docenti prevede infatti 18 ore settimanali. I non vaccinati vengono però considerati equivalenti al personale inidoneo all’insegnamento e di conseguenza vincolati a un contratto di 36 ore.
La situazione della provincia di Udine.
Nella provincia di Udine, per il momento, la situazione sembra tranquilla. C’è stata qualche difficoltà, certo, ma la maggior parte degli insegnanti è vaccinata. Queli che non lo sono, sono rientrati a scuola senza problemi, per il momento. “Ci sono stati dei casi isolati di docenti che hanno scelto di non rientrare“, afferma Anna Pegoraro di CISL Scuola fvg. “Loro avranno la conservazione del posto di lavoro e nel frattempo verranno sostituiti”, afferma. Alcuni infatti non solo si oppongono al vaccino, ma anche ai tamponi necessari per avere il green pass base, necessario per poter riprendere le attività all’interno della scuola.
“Noi comunque siamo sempre stati favorevoli al vaccino, per il momento di ricorsi in questa direzione non ne abbiamo portati avanti”, conclude. Ad ogni modo, i problemi che si sono presentati sembrano riguardare una percentuale molto esigua del corpo docenti, con la stragrande maggioranza che si è già vaccinata.