No al velo integrale nei luoghi pubblici: la proposta di legge in Fvg

La proposta per il divieto di indossare il velo integrale nei luoghi pubblici.

Un progetto di legge per introdurre il divieto di indossare il velo integrale in tutti i luoghi pubblici e aperti al pubblico: è quanto annunciato dal capogruppo della Lega Fvg in Consiglio regionale, Antonio Calligaris, che ha depositato una proposta normativa con l’obiettivo di modificare la legislazione nazionale in materia.

“Con questo strumento – spiega Calligaris -, previsto dai nostri regolamenti, il Consiglio regionale può approvare un testo che diventa una vera e propria proposta di legge di modifica della norma nazionale che si affianca e rafforza quella già depositata dell’Onoervole Igor Iezzi della Lega. La modifica della legge del 1975 è necessaria, e i casi di questi giorni lo dimostrano, per colmare un vuoto legislativo e un’incertezza interpretativa dovuta a una sentenza del Consiglio di Stato sul ‘giustificato motivo’. Riteniamo essenziale intervenire sulla norma nazionale per un divieto in tutti i luoghi pubblici”.

“La nostra norma – prosegue l’esponente del Carroccio – riprende la proposta Iezzi integrandola in alcuni punti, in particolare si introduce il concetto di divieto di tutti gli indumenti o accessori, indipendentemente dalla loro eventuale origine etnica, religiosa o di moda, atti a non consentire il riconoscimento o l’identificazione della persona. Questo, innanzitutto, per evitare espedienti che consentano di aggirare il divieto come l’utilizzo congiunto ingiustificato di velo, occhiali da sole e mascherine”.

“Cerchiamo di essere aderenti, per quanto possibile, al dettato normativo di Francia e Belgio – spiega ancora il capogruppo della Lega -, le cui norme sono state convalidate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Secondo i giudici europei, infatti, il volto dell’individuo deve restare scoperto non solo per ragioni di sicurezza pubblica, ma soprattutto per consentire alla donna di interagire con la società perché ‘la barriera eretta contro gli altri da un velo che nasconde il volto potrebbe minare la nozione del vivere insieme'”.

“Prevediamo, inoltre, di inasprire le sanzioni, con aumenti della pena nei casi di violenza, minaccia o abuso di autorità che produca un grave stato di ansia o di paura nella persona”- conclude Calligaris.

“Una legge esiste già dal 1975 e questo dovrebbe bastare per capire che non ne serve una nuova. Per intervenire basta utilizzare le norme già esistenti, il resto è solo propaganda – è intervenuto il capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Fvg, Diego Moretti. “Questa iniziativa conferma le nostre preoccupazioni di qualche giorno fa: è iniziato lo scaricabarile tra istituzioni e questo è inaccettabile. Ciò, invece, conferma la strumentalità della posizione di Lega e Fratelli d’Italia sul tema del niqab a scuola. Con la nuova legge nazionale annunciata dalla Lega e depositata in Regione, alla Destra – sostiene il capogruppo dem – non interessa risolvere il problema, ma alimentare odi e divisioni“.

“L’esperienza dell’istituto Einaudi di Staranzano conferma che già oggi è possibile intervenire per vietare il niqab a scuola senza nessun intervento normativo. Con il niqab non si può fare integrazione: il ministro e il sottosegretario facciano subito la circolare alle scuole d’Italia e non strumentalizzino un tema che è parte essenziale dell’integrazione delle ragazze straniere e delle loro famiglie” conclude l’esponente dem.