“Nelle recenti avversità ha avuto modo di riaffermarsi la straordinaria capacità delle donne e degli uomini del Friuli Venezia Giulia di rispondere con compattezza e determinazione alle sfide più complesse. Come nel 1976, la resilienza e lo spirito solidaristico hanno permesso di mantenere viva, nei momenti di maggiore incertezza dovuti alla pandemia, la speranza. Uno spirito che si è espresso anche accogliendo i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina”.
Si è aperto con queste parole il discorso d’insediamento del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che nell’aula del Consiglio regionale ha rivolto “un pensiero alle famiglie delle vittime del Covid” e ha ricordato Elena Lo Duca, la volontaria deceduta nel corso delle operazioni durante l’emergenza incendi: “una tragedia che testimonia l’esemplare servizio reso al Friuli Venezia Giulia dalla Protezione civile in questi difficili anni“.
Dopo aver affrontato il tema della potestà legislativa in materia di tributi locali, Fedriga ha sottolineato che “la prossima legislatura sarà decisiva in quanto rappresenta l’orizzonte attuativo del Pnrr, una partita che in Friuli Venezia Giulia vale quasi due miliardi di euro: una sfida complessa che suggerisce l’opportunità per le Regioni di assumere un ruolo attivo di collegamento e raccordo di area vasta. Quanto alle specifiche progettualità, non posso non menzionare la Valle dell’idrogeno del Nord Adriatico“.
Sviluppo e ambiente.
Il governatore ha confermato “la volontà dell’Amministrazione di coniugare le politiche di sviluppo economico e industriale con la necessaria salvaguardia dell’ambiente, adoperandosi con pragmatismo all’armonizzazione di queste due irrinunciabili priorità. In particolar modo proseguirà l’impegno per affrontare in modo strutturato il problema della siccità e in tal senso sono già state stanziate risorse per lo studio di fattibilità di un impianto di desalinizzazione, mentre è stato presentato già al precedente Governo un progetto di riutilizzo dell’acqua nell’area di Lignano, che potrà essere esteso al resto della regione”.
La famiglia.
“L’approccio della Giunta non può prescindere dal trattare obbligatoriamente in modo integrato alcuni aspetti a partire da quello demografico e della famiglia – ha spiegato con decisione Fedriga -. L’abbattimento delle rette degli asili nido, i contributi “dote famiglia” e “dote scuola” sono centrali ma non sufficienti a completare un mosaico ben più composito: vanno ampliati ulteriormente rendendoli strutturali e quanto più possibile universali. Dobbiamo coordinare le politiche settoriali per realizzare un sistema sempre più ampio e integrato a sostegno di tutti i componenti della famiglia, ridurre le liste d’attesa per l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia, anche favorendo l’apertura di asili nido all’interno degli insediamenti produttivi e industriali; rafforzare i servizi per l’orientamento dei giovani nella scelta dei percorsi scolastici e formativi e agevolare il loro indirizzamento verso gli ambiti professionali con maggiori prospettive occupazionali e consolidare le importanti iniziative assunte sul versante delle politiche abitative”.
Il futuro e i prossimi obiettivi.
Guardando al futuro il governatore ha rimarcato la necessità di “creare le condizioni per fare del Friuli Venezia Giulia una terra sempre più attrattiva per nuovi investitori e i giovani. L’alleggerimento della pressione fiscale è in tal senso la prima risposta che abbiamo inteso dare, ma abbiamo anche potenziato il ruolo dell’Agenzia Lavoro&SviluppoImpresa e triplicato gli investimenti esteri”.
Ribadendo la favorevole collocazione del Friuli Venezia Giulia lungo i Corridoi Baltico-Adriatico e Mediterraneo “saranno due i temi centrali dell’azione della Regione: la terza corsia e l’intermodalità. Per quanto riguarda la prima i lavori di completamento procedono più speditamente di quanto inizialmente pianificato e Autostrade Alto Adriatico diventerà operativa a giugno. Sull’intermodalità, le risorse investite ci consentono, ancora una volta, di presentare il sistema logistico del Friuli Venezia Giulia alla principale fiera di settore, la Transport Logistic di Monaco di Baviera, alla quale parteciperemo la settimana prossima”.
Fedriga ha quindi ribadito “la contrarietà nei confronti delle scelte che hanno escluso il Friuli Venezia Giulia dall’alta velocità. Occorre recuperare il terreno perduto con un’azione imperniata sul dialogo con il Governo nazionale, per ridurre i tempi di percorrenza della tra la nostra regione e Venezia”.
Il governatore ha rimarcato la necessità di “mantenere vive le relazioni con l’Esecutivo nazionale in particolare su logistica e dei trasporti, ma anche sul lavoro. Le crisi aziendali sono un campanello d’allarme sul piano economico ma anche sociale. Un caso, il più recente ed emblematico, su tutti: Wartsila. L’impegno della Regione su tale fronte è stato chiarissimo sin dal principio: individuare delle soluzioni che consentissero di fornire garanzie occupazionali dirette, al pari che indirette per quanto concerne l’indotto, conservando al contempo la strategicità produttiva nazionale del sito. Due priorità irrinunciabili, sulle quali siamo concentrati assieme ai Ministeri dell’Economia e delle Imprese”.
Riguardo ai rapporti con Roma “il compito che ci attende è collaborare con il Governo per sollecitare la definizione di un sistema di quote lavoro extra-UE più attento alle reali esigenze dei tessuti produttivi locali e allo specifico fabbisogno dei comparti indicati dalle amministrazioni territoriali. Ma un altro tema centrale riguarda la sanità, con una carenza di personale che affligge non solo il Friuli Venezia Giulia bensì l’intero Paese”.
Salute e sanità.
Sul fronte della salute, il governatore ha spiegato che “il processo di integrazione sociosanitaria avviato con la riforma approvata nel 2019 non deve subire nuovi ritardi. L’Amministrazione regionale non ha alcuna intenzione di depotenziare i servizi né tantomeno di chiudere alcuna struttura, guardando a un’accelerazione dei processi di specializzazione delle nostre strutture sanitarie correlata a un adeguato livello di casistica. In merito e considerando anche il dibattuto rapporto tra sanità pubblica e privata, auspico che il senso di responsabilità prevalga sulla tentazione di alimentare scontri ideologici esclusivamente destinati a ripercuotersi sui cittadini”.
Il presidente ha quindi auspicato la conclusione del percorso di ripristino degli enti intermedi di area vasta: “non un mero ritorno alle Province, come qualcuno ha suggerito, bensì un rafforzamento del complesso sistema di governo del territorio, imperniato sull’attribuzione di nuove competenze e finalizzato ad avvicinare le istituzioni ai cittadini”.