Le dichiarazioni dei consiglieri regionali in Fvg.
Il gruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia rimane coerente con le regole che si è dato il movimento fondato da Beppe Grillo.
“Abbiamo un profondo fastidio per le dinamiche romane, perché noi siamo talmente immersi nel lavoro che ognuno di noi fa nel proprio territorio- spiega alla Dire il capogruppo Mauro Capozzella-, e per il 90% del tempo non rispondiamo per i nostri atti e azioni, ma rispondiamo di ciò che avviene a Roma. Come se venisse bypassato o dimenticato il nostro lavoro in regione, che invece è molto apprezzato”.
Dinamiche e “perversioni” della capitale che i pentastellati del Friuli Venezia Giulia percepiscono lontane e nelle quali si colloca la vicenda Di Maio, continua Capozzella, “che è solo l’ultimo atto di quanto era iniziato quando si voleva eleggere il presidente della Repubblica. Penso che l’azione di Di Maio è stata la principale azione ostativa che non ha permesso di portare Elisabetta Belloni al Quirinale“. All’insegna del ‘fair play’ il capogruppo augura “una carriera sfavillante a Di Maio, che naturalmente deve scegliere un contenitore diverso perché le regole del Movimento non si toccano”.
Lo strappo di Di Maio lo vive un po’ più emotivamente il consigliere Andrea Ussai. “Doveva capire cosa voleva fare da grande; ora l’ha capito. Si è fatto un partito che è ‘Insieme per il suo futuro’, più che il futuro del paese”, osserva Ussai. E continua: “La legislatura è alla fine e lui ha fatto il secondo mandato, e quindi mi sembra che abbia trovato la prima scusa buona per decidere lui con una parte dei parlamentari“. Il consigliere esprime comunque un dispiacere e augura un “in bocca al lupo” all’ex leader pentastellato, e conclude: “Se rispettasse le regole che ci siamo dati, visto che si è dimesso dal partito, dovrebbe dimettersi anche da ministro. Se non lo fa, evidentemente non è quel Di Maio che conoscevamo”.
La consigliera Ilaria Dal Zovo evidenzia l’incomprensione per il gesto del ministro degli Esteri. “Ho sentito la sua conferenza stampa, e non credo che l’intenzione del Movimento 5 stelle fosse di attaccarlo o indebolire il governo, ma semplicemente di far riflettere su alcune questioni che sono importanti e che bisogna affrontare. Nessuno del Movimento ha detto che non bisognava sostenere l’Ucraina”. Sullo sfrondo rimane un dispiacere per il gesto di Di Maio, continua la pentastellata, “e la scelta di tutti i parlamentari che lo hanno seguito, un numero molto grande. Scelta che non condivido, ma non posso fare altro che augurare buon lavoro. Non è questa la strada giusta per risolvere le questioni, altrimenti chiunque ha un’opinione diversa esce e fonda un nuovo partito”, conclude Dal Zovo.
La compattezza del gruppo Cinquestelle in Consiglio “non è una cosa che si è dovuta decidere a livello di gruppo; da quello che ho capito dalle reazioni dei colleghi siamo tutti e rimaniamo tutti nel Movimento 5 stelle”, spiega il consigliere Cristian Sergo. Nessun giudizio invece sullo strappo del ministro, aggiunge: “Se ci sono strappi personali, se la vedano tra di loro; se ci sono motivazioni politiche, poi decideranno i cittadini chi ha ragione e chi ha torto”. Sicuramente vi è dispiacere, “anche perché con Luigi Di Maio abbiamo fatto un percorso lungo che ha portato a risultati anche in regione. Mi auguro che la collaborazione da parte sua e da parte di chi lo sta seguendo in questo percorso, per quanto riguarda la regione Friuli Venezia Giulia e i consiglieri con cui hanno sempre avuto rapporti, possa continuare. Perché ricoprono sempre figure istituzionali“, conclude Sergo.