L’Aci sarà presente nel weekend a Sutrio, Gorizia e Grado.
L’anno 2020, a causa di lockdown e restrizioni negli spostamenti, non può essere considerato attendibile sul fronte dell’analisi dell’incidentalità. Ma basta volgere lo sguardo all’anno prima per scoprire come un decesso su due, in caso di incidente, appartenga alla categoria dei cosiddetti utenti vulnerabili.
In occasione del passaggio del Giro d’Italia in Friuli Venezia Giulia, l’Automobile Club d’Italia è nuovamente protagonista con la campagna di sensibilizzazione Aci #rispettiamoci, lanciata nel 2019 per ribadire l’importanza di comportamenti sempre corretti alla guida, soprattutto quando l’automobilista incontra chi pedala o cammina.
L’Aci sarà protagonista nelle prossime due tappe, quella in programma sabato 22 da Cittadella al Monte Zoncolan, e domenica 23 Grado-Gorizia. L’iniziativa, oltre ad analizzare l’incidentalità delle località protagoniste del Giro, prevede la messa in onda di uno spot su Rai 2, la diffusione di tutorial per la sicurezza e di testimonianze raccolte tappa dopo tappa da personaggi del mondo delle due ruote, postate sul portale ufficiale del Giro che ospita l’area #rispettiamoci dedicata alla sicurezza stradale a cura di Aci.
La tappa Cittadella-Monte Zoncolan.
Nella sola provincia di Udine, nel 2019 si sono registrati 1.304 incidenti stradali con lesioni, di cui 35 mortali. Di questi, 173 sono stati con una bicicletta: il 9,4% dei sinistri complessivi. La maggior parte si è verificata sui rettilinei, provocando 3 morti e 170 ciclisti feriti. Peggiore, sempre secondo i dati Aci-Istat, lo scenario se si considerano i pedoni: 141 sono stati investiti nel 7,7% degli incidenti totali. Le vittime sono state 3, tragicamente investite in particolare sui rettilinei (83).
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Nello specifico, nel Comune di Sutrio, sede di arrivo della quattordicesima tappa del Giro d’Italia e dove sarà presente una postazione dell’Aci, nel 2019 si sono registrati 2 incidenti stradali e 6 feriti. “Il rispetto – spiega il presidente dell’Automobile Club Udine, Gianfranco Romanelli – è uno dei valori che ritengo più importanti perché è la vera espressione del concetto di uguaglianza e di pari dignità tra tutte le persone. Se c’è rispetto, non c’è prevaricazione, non c’è arroganza o violenza”.
La tappa Grado-Gorizia.
Anche qui l’Aci ha analizzato i dati relativi all’incidentalità. Nella provincia goriziana, in particolare, nel 2019 si sono registrati 417 incidenti stradali con lesioni, di cui 8 mortali. Di questi, 64 sono stati con una bicicletta: l’11,3% dei sinistri complessivi. La maggior parte si è verificata sui rettilinei e negli incroci, provocando 64 ciclisti feriti. Preoccupante lo scenario anche se si considerano i pedoni: 55 sono stati investiti nel 9,8% degli incidenti totali. È stata registrata 1 vittima, con 54 feriti tragicamente investiti in particolare sui rettilinei (32). Nella sola città di Gorizia, sede dell’arrivo della quindicesima tappa, nel 2019 si sono registrati 104 incidenti stradali con lesioni, di cui 3 mortali. Di questi, 13 sono stati con una bicicletta: il 9,8% dei sinistri complessivi, che hanno provocato 13 ciclisti feriti. A Grado, sede della partenza della tappa, invece, nel 2019 si sono registrati 14 incidenti con lesioni e 16 feriti.
“Rispettare è un dovere, ma non è un diritto – commenta la presidente dell’Automobile Club Gorizia, Cristina Pagliara –. Il rispetto si merita e non si pretende, si ottiene solamente se lo si dà a nostra volta. Nella nostra società, sempre più improntata all’individualismo e all’egoismo, il rispetto è un concetto spesso difficile da capire”.