L’analisi sui musei del Friuli Venezia Giulia.
Il Friuli Venezia Giulia si conferma tra le regioni italiane più attente alla valorizzazione del patrimonio culturale: è quanto emerge dall’indagine promossa dalla Direzione centrale Cultura e Sport, avviata nel novembre 2023, che ha analizzato lo stato dell’arte e i fabbisogni dei musei e dei luoghi della cultura sul territorio.
A commentare i risultati è stato oggi in Commissione regionale il vicegovernatore con delega alla Cultura, Mario Anzil, sottolineando con soddisfazione come il lavoro abbia certificato la leadership della regione a livello nazionale. Un risultato reso possibile grazie a ingenti investimenti: le risorse destinate al settore sono passate da 1,38 milioni di euro nel 2022 a oltre 11,5 milioni nel 2023, mentre nel 2024 sono stati superati i 7 milioni di euro. Per il 2025, ha annunciato Anzil, sono già stati stanziati 9,45 milioni, con la possibilità di ulteriori incrementi entro fine anno.
“L’impegno della Regione – ha spiegato Anzil – è andato ben oltre il sostegno ai musei di interesse regionale ed ecomusei, estendendosi al restauro delle collezioni, alla catalogazione del patrimonio culturale, alle attività dei piccoli musei e all’acquisto di opere d’arte. Negli ultimi quattro anni, la quota più significativa degli investimenti, pari a 16,46 milioni di euro, è stata destinata a interventi strutturali“.
Un’analisi per migliorare il sistema museale
L’indagine, basata sul Decreto legislativo 113/2018 sui livelli minimi di qualità per i musei, ha raccolto dati tramite un questionario articolato in oltre 100 domande, somministrato ai gestori di musei e luoghi della cultura. Hanno risposto 140 istituzioni culturali, di cui il 70% pubbliche. La direzione scientifica del lavoro è stata affidata alla società Formules e al docente dell’Università Bocconi di Milano Guido Guerzoni.
Dai risultati emerge che il 40% dei musei riceve finanziamenti dalla Regione, mentre il 54% non beneficia di alcun contributo. Il 49% delle strutture analizzate si trova in provincia di Udine, seguita da Trieste (22%). Sul fronte dell’affluenza, il 23% dei musei supera i 10mila visitatori annui, con punte di oltre 100mila ingressi per realtà di rilievo come la Risiera di San Sabba, il Castello di San Giusto e la Basilica di Aquileia. Tuttavia, il 46% delle strutture non supera i 3mila visitatori all’anno, evidenziando una forte polarizzazione.
I punti di forza dei musei del Friuli Venezia Giulia.
Tra i principali punti di forza è emerso che il 75% dei musei/luoghi della cultura, presenti su tutto il territorio regionale, ha procedure per la catalogazione del proprio patrimonio; oltre l’80% ha rimosso le barriere architettoniche, rendendo accessibili le proprie strutture.
Inoltre, più del 60% ha adottato misure pet-friendly per consentire l’accesso degli animali domestici; oltre il 50% svolge regolarmente attività di ricerca e studio sulle collezioni; più del 65% organizza mostre temporanee, denotando apertura e diversificazione dell’offerta culturale; il 60% collabora con le scolaresche attraverso programmi educativi.
Le sfide future: digitalizzazione e innovazione
Nonostante i progressi, permangono alcune criticità. Il rapporto evidenzia un significativo ritardo nell’adozione delle tecnologie digitali e nella pianificazione strategica. Servono interventi mirati per migliorare la sicurezza, la comunicazione e la gestione dei contenuti informatici. Preoccupante, secondo Guerzoni, il dato riguardante la connessione wifi per il pubblico, presente in un museo su cinque mentre solamente il 20% dei siti offre la possibilità di acquisto online dei biglietti d’ingresso.
“La cultura è un asset strategico per il nostro territorio – ha concluso Anzil – e questa analisi sarà fondamentale per rafforzare il sistema museale regionale e individuare nuove modalità di finanziamento basate su attività prioritarie”.
Le reazioni in Commissione.
In Commissione, Furio Honsell (Open) ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa, ma ha espresso preoccupazione per la carenza di direttori e curatori e la bassa remunerazione del personale. Manuela Celotti (Dem) ha riconosciuto all’assessore per aver ascoltato tutte le proposte e ha posto l’attenzione sulla strategia da utilizzare per sostenere le aperture dei piccoli musei, con una proposta che prevede nei casi di Comunità, di montagna o volontarie, la definizione di una strategia di investimenti per le piccole realtà che passi attraverso una regia, un coordinamento da parte delle Comunità stessa.
Laura Fasiolo (Pd) ha ricordato la situazione del museo dell’aeroporto di Gorizia, ancora senza soluzioni definitive, mentre Giulia Massolino (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) ha sottolineato l’importanza di un personale qualificato nei musei per garantire una migliore esperienza ai visitatori.
“Voglio sottolineare l’importanza dell’aumento di risorse da parte della Giunta – ha rimarcato Lucia Buna (Lega) -: abbiamo eccellenze da valorizzare e lo stiamo facendo. Sulle scuole sarebbe bene prevedere degli incentivi per proporre ulteriori percorsi per gli studenti nei musei”. Infine, la Direzione centrale ha confermato l’impegno per aumentare il numero di direttori e curatori, cercando soluzioni per migliorare la gestione delle strutture museali.