L’incontro sulla scuola post-Covid in Fvg.
Una ricognizione seria sulle criticità da risolvere per assicurare la riapertura delle scuole, nel corso della quale la Regione, oltre agli aspetti tecnici e operativi legati al tema delle aule, dei trasporti, delle mense e
dell’organico, ha voluto evidenziare il problema della sorveglianza sanitaria.
Famiglie, studenti, docenti e personale scolastico necessitano di un sistema adeguato e di piena garanzia sotto il profilo del contrasto e della diffusione del virus, una condizione che il Friuli Venezia Giulia ha dimostrato di avere nei mesi della pandemia, ma che allo stato attuale sconta un peso importante: i casi di importazione legati ai flussi provenienti da oltreconfine stanno segnando un aumento significativo in termini relativi dei contagi, stanno assorbendo e sovraccaricando le strutture sanitarie preposte come in nessuna altra area del Paese.
È questo in sintesi quanto evidenziato dal vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi al viceministro all’Istruzione a Trieste nel corso dell’incontro convocato dall’ufficio scolastico regionale su indicazione del dicastero romano per compiere una prima analisi legata alla ripresa delle lezioni nelle istituzioni scolastiche regionali, riunione alla quale hanno preso parte presso la sede della Prefettura a Trieste anche gli assessori alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti e all’Istruzione Alessia Rosolen, i referenti di Anci, Protezione civile, Croce Rossa e organizzazioni sindacali.
Confermando la piena collaborazione con il ministero per garantire la regolarità del prossimo anno scolastico, la Regione ha esortato la rappresentante del Governo a non sottovalutare una criticità reale che sta investendo il Friuli Venezia Giulia e che richiede attenzione, impegno e strumenti adeguati per garantirne la gestione e assicurare nel contempo il livello di sorveglianza sanitaria che richiede il mondo della scuola.
L’insufficienza di organico tra docenti, collaboratori tecnici e Ata è stata rappresentata al viceministro dall’assessore regionale all’Istruzione che ha evidenziato la necessità di coprire le carenze – il fabbisogno è quantificato in 1.164 docenti, almeno 30 unità di personale educativo, 1.397 collaboratori e almeno 130 assistenti tecnici – in tempi rapidi, per assicurare la piena operatività delle istituzioni scolastiche che già soffrivano in passato, più che in altri territori, per la mancanza di personale.
L’assessore ha quindi richiamato l’attenzione del viceministro sul tema delle scuole paritarie, ritenute parte integrante del sistema formativo regionale, e sulle fondazioni Its, gli Istituti tecnici superiori, ancora privi al momento del necessario raccordo con il ministero dell’Università e Ricerca per le lauree professionalizzanti.
Nel compiere una ricognizione sull’edilizia scolastica, l’assessore regionale alle Infrastrutture, pur non evidenziando problematiche specifiche legate alla riapertura dei plessi a settembre, ha sottolineato nel corso dell’incontro una criticità non ancora risolta comune a molti edifici che necessitano di un
programma di interventi che ne garantisca l’adeguamento sismico.
Resta infine prioritario e centrale il tema del trasporto scolastico, una questione ritenuta come la più difficile e delicata per la Regione che, se non verrà risolta, impedirà la ripresa delle lezioni nel prossimo anno scolastico, poiché molti studenti, anche per le caratteristiche geomoforlogiche del
territorio, non riuscirebbero a raggiungere le aule. Se non verrà consentito l’utilizzo dei mezzi al massimo della loro capienza, l’intera rete di trasporto necessiterebbe di ingenti risorse per raddoppiare il numero di tratte e di personale.
Si tratta di una situazione che richiede un impegno immediato e una soluzione rapida per assicurare alle imprese e alle aziende preposte di organizzare un servizio efficiente e sicuro sotto il profilo sanitario.